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Scopri di piùEmerson e Valeria, esperti reporter con alle spalle oltre quindicimila ore di immagini girate in ogni continente, hanno svelato alcune delle aree meno conosciute del Nord della Thailandia, un angolo magico del mondo, in equilibrio fra tradizione e innovazione.
1500 chilometri, curve e controcurve, fango e asfalto, salite in montagna e lunghe discese verso le pianure di riso in un itinerario lontano dai percorsi turistici più battuti. Emerson Gattafoni e Valeria Cagnoni, protagonisti da oltre 15 anni di Dreams Road in onda su Rai Uno, hanno attraversato con le loro Multistrada Enduro gli straordinari paesaggi del Nord della Thailandia, montagne e altipiani dove si intrecciano tanta storia e un’umanità unica, fatta di cultura, antiche tradizioni e una calda ospitalità.
Il viaggio inizia nel profondo Nord, nel villaggio di Mae Klang, fra paesaggi montani e strade impervie, lontano dalla Thailandia del turismo di massa e delle spiagge incantate. Siamo nella cosiddetta “testa dell’elefante”, l’animale simbolo con cui i thailandesi rappresentano il loro Paese, dove il territorio è dominato da altipiani di foreste e cime ricoperte di giungla. In questi luoghi spesso avvolti dalle nuvole, da una spiritualità diffusa e dalla ritualità di gesti e tradizioni, abitano i popoli della montagna, fra sorrisi accoglienti e coltivazione di fiori, riso e caffè.
Fango e fatica nei percorsi sugli altipiani
Un tempo le popolazioni tribali di queste aree si muovevano seguendo i corsi d’acqua a dorso degli elefanti. Dal 1965 una piccola strada raggiunge i villaggi vicini ma l’asfalto non è in ottime condizioni e il percorso resta un’avventura. Il viaggio verso Mae Hong Son, città al confine con la Birmania, è molto impegnativo: un intreccio di strade tortuose, con tratti di fango e sterrato. Una giornata di viaggio faticosa e difficile, che tuttavia permette di assaporare la Thailandia più vera: Mae Hong Son è una città autentica, rimasta isolata per interi secoli, che preserva tutto il suo antico fascino, anche grazie alla quasi totale assenza di turisti.
La strada delle 1864 curve
Da Mae Hong Son si sale in sella e si percorre la mitica Statale 1095, una delle strade più belle della Thailandia che si snoda tra foreste, risaie e villaggi tribali. Un anello di più di 600 km di curve che inizia a Chiang Mai, tocca Mae Hong Son, passa da Pai e torna alla città di partenza. La Statale 1095 è chiamata la strada delle 1864 curve ed è la strada delle strade: un percorso meraviglioso, un asfalto perfetto, un tracciato così preciso che sembra disegnato per assicurare piacere e divertimento. Il percorso offre anche deviazioni e soste, come il villaggio di Ban Jabo, immerso nelle nuvole e abitato da una tribù che vive in palafitte di bamboo.
Dalla Statale 1095 si raggiunge anche Pai, una delle località più trendy della Thailandia, dove tutto è informale e alternativo. Pai è la meta di artisti e backpakers, in equilibrio fra innovazione e tradizione, animata giorno e notte da street food, hotel hippy-chic, librerie e locali con musica dal vivo. Una città accogliente e divertente al punto da meritarsi l’appellativo di Pai-radise.
Da Pai si raggiunge la città più grande del Nord della Thailandia, Chiang Mai. La città dei 300 templi, un mix irresistibile di atmosfere esotiche e raffinatezza, il miglior esempio esistente di asian fusion. Chiang Mai, storicamente luogo di scambi commerciali, è anche la città dei mille colori: i mercati sono al centro della vita della città e creano un’atmosfera unica, un’esplosione vitale di sapori, suoni e profumi.
Verso la città incantata sulla Statale 101
Si torna in sella e si percorrono oltre 90 chilometri verso Lampang, un’antica città poco frequentata dai turisti. La sua provincia è nota per essere la culla delle chicken bowls, celebri ciotole di ceramica fatte a mano e riconoscibili per la pittura di un gallo rosso e nero, oggi oggetti preziosi per i collezionisti di tutto il mondo.
Dalla provincia della ceramica parte la Statale 101, una spettacolare strada che porta alla “ciotola di riso” della Thailandia, una distesa di risaie a perdita d’occhio. Chilometro dopo chilometro il tracciato della statale scende verso una pianura fertile, ricca di canali, dove il clima è mite. Il percorso è costellato di punti di ristoro presidiati dalla polizia thailandese, che offre ai viaggiatori frutta, acqua, caffè e aggiornamenti sulle condizioni stradali. Questa morbida e incantevole strada porta dritti a Si Satchanali, una delle meraviglie del Paese. Questo antico sito archeologico, oggi patrimonio dell’Unesco, è stato fondato nel 1250 e trattiene tutto il fascino della sua storia centenaria: un villaggio incantato, fermo nel tempo, in cui è possibile visitare decine di templi in ottimo stato di conservazione.
Quattro giorni fra nuvole, montagne, caldi sorrisi e spiritualità ci hanno convinto che, nonostante la fatica di alcuni tratti, la Thailandia del Nord merita di essere scoperta: è una terra magica abitata da un popolo straordinario, capace di esprimere gentilezza in ogni gesto.
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