Giorgio Monetti

Giorgio Monetti è entrato a far parte della storia Ducati soprattutto grazie al "Giro del Mondo", un viaggio straordinario e pionieristico durato un intero anno (dal settembre '57 al settembre del '58) e compiuto, insieme all'amico Tartarini, sulle strade di tutti i continenti.

Nato a Bologna il 10 giugno 1932, proprio sotto le Due Torri, e ultimo di quattro fratelli di un'antica famiglia della borghesia bolognese, ricevette un'educazione classica, in linea con la tradizione di casa, che prevedeva per i maschi la laurea in Medicina o Giurisprudenza.

Avendo però un carattere abbastanza ribelle, cercò subito una propria libertà intellettuale e fisica che lo portò, giovanissimo, a esplorare le strade vicine a casa, poi l'intera Europa.

Appassionato di viaggi e avventure, alternava questi con gli studi universitari, che gli fruttarono la laurea in Giurisprudenza, ottenuta dopo aver frequentato il Liceo classico Galvani, uno dei più apprezzati della città.

A 16 anni iniziò a girare l'Europa con amici, in moto e auto (Topolino, Belvedere): non si poneva limiti di alcun genere, strutturali e temporali. Viveva alla giornata, gustandosi quanto vedeva, imparando sul posto e superando i problemi quotidiani. 

Allo studio universitario, ai viaggi e all'iniziale pratica forense (completata presso lo studio dell'avvocato Turchi) alternò anche una sostanziosa attività sportiva nel campo delle auto, in cui diede libero sfogo alla sua inventiva meccanica, cercando soluzioni originali per quanto riguarda motori, assetti e pneumatici. 

Proprio questa passione gli regalò una notevole esperienza a cui attiense a piene mani nel corso del "Giro del Mondo".

E anche dopo il ritorno a Bologna, come responsabile della rete commerciale estera della Ducati dal 1959 al 1962, collaborò attivamente con l'ingegner Taglioni, capo della progettazione motoristica, ideando insieme a lui anche un motore di F1 che, in ambito Ducati non è stato apprezzato e capito per quanto valeva. Il motore però era stato scoperto e valorizzato da John Surtees, Campione del Mondo in moto e in seguito anche in F1 con la Ferrari. Questi avrebbe voluto acquistarlo e montarlo sulla Cooper o sulla Lotus con cui gareggiò nella massima formula automobilistica. Per l'opposizione dell'ingegner Taglioni, non si raggiunse un accordo.

Altra realizzazione meccanica di grande interesse fu il progetto del primo motore turbo montato di serie dalla Fiat.

Fu una sua idea, infatti, quella che portò alla nascita del propulsore sovralimentato impiegato sulla Ritmo 105, idea per cui ha avuto anche riconoscimenti da parte dell'ingegner Ghidella, allora numero uno del marchio torinese.

La sua esperienza internazionale e la conoscenza dell'inglese gli consentirono di tenere contatti preziosissimi anche con grandi campioni come Mike Hailwood, che comincò a correre e a vincere (il Tourist Trophy) proprio con la Ducati. Fu anche grande amico di Tarquinio Provini, campione mondiale, che ha scritto pagine indimenticabili del motociclismo italiano.

I viaggi intercontinentali di Monetti sono proseguiti anche dopo il "Giro del Mondo".

Ripercorse, infatti, il Mato Grosso su alcune Panda sperimentali della Fiat e compì altri viaggi in molte parti del globo per diletto e per lavoro. Fu anche un attivo ambientalista, esponente di spicco del WWF negli anni '78-'80, e per questa associazione condusse numerose battaglie. La più conosciuta è quella per la salvaguardia della zona di Monte San Pietro che lo vide scontrarsi con la gestione di numerose Cave che avrebbero voluto prelevare quantità devastanti di materiale dai territori circostanti. 

Uscito dalla Ducati nel 1962, svolse l'attività di concessionario auto per Fiat e Lancia dal 1963 al 1990, e per Iveco e Nissan dal 1991 al 2000, fino al ritiro dal settore.

Da sempre si dedica all'agricoltura e provvede a svolgere lavori nei campi con trattori e macchine agricole che cura personalmente. La sua passione per la meccanica dunque non è mai diminuita. Persona dai mille interessi, è stato anche restauratore di campanili antichi e ha fatto parte di gruppi di campanari. Monetti ora vorrebbe ripetere l'impresa del "Giro del Mondo". Il suo sogno sarebbe quello di tornare in sella a una Ducati e scendere dall'Alaska fino alla Terra del Fuoco. Sarebbe il finale ideale di una vita spesa e dedicata all'avventura su tutte le strade del globo.

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