Il primo giorno è stato una lunga cavalcata attraverso le pianure aperte del Midwest. Un tratto scorrevole, fatto di orizzonti larghi e cieli infiniti: un’introduzione perfetta alla vastità del viaggio che mi aspettava. 

Il caldo si è fatto opprimente, con temperature estreme che avrebbero messo alla prova qualsiasi viaggiatore. Ma la Multistrada ha dimostrato il suo valore: comfort, stabilità e affidabilità anche nei tratti più monotoni e impegnativi.

Le prime vere curve. Qui è iniziata la transizione verso la montagna. Strade più tecniche, salite, discese: la Multistrada ha affrontato ogni tornante con la stessa disinvoltura dell’autostrada, mostrando tutto il suo equilibrio tra sportività e turismo.

Attraversare il nord della Columbia Britannica è stato mozzafiato. Foreste, laghi, animali selvatici e un senso di isolamento crescente. Qui il paesaggio inizia a raccontare un’altra storia, quella del grande nord. 

Una tappa breve ma suggestiva. Strade panoramiche, un ritmo più rilassato per prepararmi alla parte più dura del viaggio: la leggendaria Dempster Highway.

Oltre 700 km di sterrato, ghiaia profonda, fango, attraversamenti fluviali e zero margine di errore. La Dempster Highway è un banco di prova per qualsiasi mezzo – e per chi lo guida. La Multistrada ha risposto con sicurezza, mostrando di essere all’altezza anche delle condizioni più dure. 

L’ultimo tratto verso l’oceano è stato breve ma emozionante. La strada finisce lì, dove il continente incontra il mare ghiacciato. All’arrivo a Tuktoyaktuk, sono stato accolto calorosamente dalla comunità Inuvialuit, che mi ha permesso di assistere a un momento unico: la tradizionale caccia alle balene beluga, un rituale antico carico di significato.