Franco Farnè

Nella storia di Ducati c'è un nome che accompagna tutte le sue moto, dai primi anni fino ai giorni nostri: quello di Franco Farnè. Prima che Fabio Taglioni si legasse alla Casa bolognese rivoluzionandone la tecnica, Farnè già correva con il Cucciolo e lavorava come meccanico all'interno della sua fabbrica, prendendo il posto della madre che era stata dipendente in Ducati prima di lui.

Giovane pilota di grandi speranze, Franco Farnè era già presente nella squadra Ducati al Motogiro del 1955, e fu campione italiano juniores con Ducati nella classe 100 e 125 cc; nel 1959 Farnè fu uno dei primi piloti italiani a vincere (sempre nella categoria delle 125) sul vecchio tracciato sterrato di Daytona. A seguito di un incidente, all’inizio degli anni Sessanta iniziò la sua carriera come collaudatore e meccanico diventando fondamentale per tutte le moto e per i grandi successi di Ducati, in un lasso di tempo che va dalla Gran Sport “Marianna” alla 999.

Dalla vittoria di Paul Smart alla 200 Miglia di Imola, al ritorno trionfale di Mike Hailwood all'Isola di Man, ai successi alla 24 Horas de Montjuic a Barcellona, Franco fece parte del ristretto nucleo di persone che mantennero in vita il reparto corse nei non facili anni Settanta. Con l’appoggio della scuderia NCR, formata da specialisti come Giorgio Nepoti e Rino Caracchi, le moto da corsa per gare di durata vennero preparate quasi clandestinamente fuori dallo Stabilimento.

Negli anni Ottanta e Novanta, il contributo di Farnè fu determinante al reparto corse per lo sviluppo del motore 4 valvole fino a quando, nel 1999, dopo quasi cinquanta anni di vita dedicati alla in Ducati, giunse l'ora della pensione, ma non dell'inattività. Continuò infatti a collaborare con i team privati Ducati fino al 2008 circa.

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