Dinastia Multistrada

Nei 20 anni dalla nascita della Multistrada, ripercorriamo la storia e i successi di una famiglia che ha cambiato la storia di Ducati e non solo.
Un nome, una promessa

Multistrada (Multi-strada): mai nome poteva essere più azzeccato per una moto destinata a lasciare il segno come poche altre nella storia Ducati. Un nome che racconta moltissimo di un modello che ha cambiato la storia dell’azienda italiana, arrivando a configurarsi come brand nel brand. Multistrada. È un nome internazionale, perché si pronuncia sempre allo stesso modo, da qualsiasi parte del mondo tu venga. Multistrada è solo lei, che tu abiti in Italia, in Francia, in Germania o in Australia.  

Da vent’anni in anticipo sui tempi

L’idea di proporre una Ducati poliedrica, più versatile e adatta a una molteplicità di condizioni d’uso - senza dimenticare il carattere performante che ogni Ducati deve avere - parte da lontano, addiritura dal 2003. 20 anni e oltre 100.000 moto vendute più tardi, la Multistrada ha tracciato un percorso in larga parte inatteso, esplorando strade che non appartenevano al marchio e tracciandone di nuove. Ogni sua nuova declinazione arrivata sul mercato ha rappresentato una pietra miliare non solo per Ducati ma per tutto il mondo del motociclismo. Perché ogni nuovo modello ha portato al debutto tecnologie che poi altre aziende avrebbero adottato nella loro gamma.  

2003. Multistrada 1000.

Prima generazione

Il 2003 è l’anno in cui la dinastia della Multistrada ha inizio. Da quando è rinata a nuova vita, Ducati è stata legata a un concetto di sportività spinta. Prima la 916 e poi il Monster sono le sue icone, le Supersport le moto dei veri puristi. Ma l’azienda comprende che se le sportive accontentano lo zoccolo duro, il futuro che si sta delineando è legato a modelli più versatili, adatti all’utilizzo sportivo ma anche al viaggio, magari con un bel carico di bagagli. Senza perdere l’anima Ducati. 

Con la ruota davanti da 17” (le altre crossover ai tempi hanno la ruota anteriore da 18 pollici), la neonata Multistrada promette ingressi in curva da supermotard e atteggiamento da moto sportiva. Crossover sì ma con l’anima Ducati e tutti gli elementi giusti: telaio a traliccio, monobraccio, motore Desmodue raffreddato ad aria da 1100 cc, frizione a secco. E il peso annunciato è da record, con soli 195 kg. L’assetto sembra sbilanciato in avanti, a sottolineare che con quella moto in curva ci si entrerà molto rapidamente.  

Una Ducati così non s’era mai vista prima

È una Ducati? Indubbiamente, motore e traliccio non mentono, ma la Multistrada è qualcosa di mai visto prima da quelle parti. Una moto che inizia a viaggiare nel solco dell’innovazione. Per guadagnare capienza ma non perdere in snellezza, ad esempio, il serbatoio è realizzato in un unico pezzo che finisce sotto la sella del pilota, soluzione che iniziano ad adottare le Superbike e le moto da GP dei tempi, ma mai vista fino a quel momento su moto di questo segmento. E poi il design. Unico, così particolare da far sembrare il primo prototipo una vera provocazione stilistica.  

01 | DESIGN Pierre Terblanche, “matita” Ducati dei tempi firma un design unico, così particolare da far sembrare il primo prototipo una provocazione stilistica.
02 | CONCEPT Il piacere della guida veloce? Certo, ma senza dimenticare l’attitudine al viaggio e la possibilità di guida fuoristrada.
03 | VERSIONE S Nel 2005 arriva anche la versione S, dotata di forcella e ammortizzatore Öhlins trapiantati direttamente dalla sportiva 999S, alcuni componenti in fibra di carbonio e 8 cavalli in più.
Più di una moto. Un’intera famiglia.

La quarta generazione di Multistrada è qui.

Più sportiva e più turistica, più capace nell’uso fuoristrada e più facile nell’uso urbano. La Multistrada più evoluta di sempre.

Scopri Multistrada V4
Scopri Multistrada V4
2010. Multistrada 1200

Seconda generazione

Nome in codice “il Cayenne”. Così si chiamava internamente all’azienda il progetto Multistrada 1200. Un nome che la dice lunga su quanto quel progetto dovesse essere di rottura, nelle intenzioni di chi ci lavorava, rispetto a tutto quanto fatto da Ducati fino a quel momento. Per tutti è la moto più rappresentativa nella storia della Multistrada, quella che, almeno fino all’arrivo della V4, ha rappresentato il vero punto di svolta. Non solo per il modello, ma anche per il marchio, che da costruttore di moto sportive tout court si trasforma in qualcosa di nuovo, dimostrando di saper andare oltre e di guardare al futuro.  

Un SUV sportivo a due ruote

La Multistrada 1200 non insegue le maxi enduro, le sorpassa. Di fatto crea un nuovo segmento, obbligando la concorrenza ad allargare a sua volta lo sguardo. È una moto folle, almeno sulla carta, con un livello di tecnologia e di prestazioni mai raggiunte da una moto del genere. Aveva ragione chi in Ducati sosteneva di aver inventato la moto che non c’era?  

Design: si cambia strada

Nel disegnare la Multistrada 1200 il gruppo di progetto allarga la propria visione per fare breccia in un segmento in cui comfort e spazio a bordo sono la priorità. Bisogna tagliare, allungare, rialzare e aumentare le dimensioni. Creare più spazio per pilota e passeggero. Migliorare la protezione aerodinamica, offrire maggiori possibilità di caricare bagagli.  

Motore: una nuova distribuzione

Ducati ha per le mani il Testastretta 1198, un bicilindrico sportivo, super prestazionale. Ma alla Multistrada non servono solo i cavalli: potenza sì ma anche coppia e fluidità. Da qui nasce l’idea (arrivata fino a oggi) di cambiare tutto a livello di distribuzione. Confermato il desmodromico, a cambiare sono le fasature. È il motore Testastretta Evoluzione 11°, come i gradi della rotazione dell’albero motore durante i quali sono aperte sia le valvole di aspirazione sia quelle di scarico.  

1 | MOTORE Grazie al nuovo motore la Multistrada 1200 vanta una potenza massima da record di categoria, con addirittura 150 cv a 9.250 giri e un picco di coppia di 12,1 kgm a 7.500 giri.
2 | MOTORE Il Testastretta Evoluzione 11° garantisce grandi risultati sul fronte della corposità dell’erogazione sin dai regimi più bassi, con vantaggi anche in materia di consumi ed emissioni.
3 | MOTORE Fino a 7.000 giri la curva di erogazione della Multistrada 1200 è addirittura più piena di quella della supersportiva 1198.
Elettronica: la rivoluzione riding mode

Per lanciare la Multistrada 1200 Ducati sceglie il claim ”Quattro moto in una”. Un’affermazione per nulla lontano dalla realtà, perché sulla Multistrada basta un click sul manubrio per cambiare in un colpo solo la potenza erogata dal motore, la risposta dell’acceleratore e la soglia d’intervento del controllo elettronico della trazione DTC. 

È la rivoluzione dei riding mode: quattro modalità di guida - Sport, Touring, City ed Enduro - che esaltano ancora di più una moto che fa della versatilità la sua essenza.  

Sport

La configurazione più aggressiva si chiama Sport, setta il monoammortizzatore e la forcella sul duro, dà piena potenza al motore, offre una risposta diretta al gas e regola il controllo della trazione su un valore di 3, in una scala che va da 1 a 8.

Touring

Il secondo step si chiama Touring, ancora una volta full power ma con reazioni più dolci all’apertura dell’acceleratore (le farfalle si aprono meno rapidamente), traction control al livello 5 e assetto più morbido.

City

La terza opzione è battezzata City: in questo caso la potenza è ridotta a 100 cv, il controllo di trazione passa al livello 7 e il precarico molla del mono è settato al minimo indispensabile, per dare anche una mano a mettere meglio i piedi a terra.

Enduro

L’ultima soluzione è la modalità Enduro, ancora con 100 cv, controllo di trazione a livello 1 e mono rialzato per aumentare la luce a terra di 20 mm. Tutto questo si moltiplica per tre perché i vari settaggi del Riding Mode cambiano le tarature delle sospensioni a seconda che a bordo ci sia il solo pilota, il passeggero o il passeggero e i bagagli.

2015. Nuova Multistrada 1200

Terza generazione

Con la terza generazione di Multistrada Ducati spinge ulteriormente sull’acceleratore, prima di tutto per quanto riguarda la meccanica, degnamente rappresentata dal motore. L’inedito Testastretta DVT da 160 cv e 136 Nm di coppia è dotato di doppia fasatura variabile: sia l’aspirazione sia lo scarico possono variare la fase e questa è una primizia assoluta, con la Multistrada che ancora una volta alza l’asticella della tecnologia.  

Arriva la piattaforma inerziale

Al tempo stesso la nuova Multistrada spinge sulla tecnologia di bordo, che tocca nuove vette grazie all’arrivo dell’elettronica più moderna che sia possibile trovare su una moto in quel momento. 

Fondamentale è il ruolo del “grande fratello” che sovrintende a tutto il sistema, gestito da varie centraline: si chiama IMU (Inerial Measurement Unit), si traduce con “piattaforma inerziale”.  

1 | IMU La piattaforma inerziale elabora i dati raccolti da sensori elettronici, come accelerometri e giroscopi, contenuti in una scatoletta più piccola di un pacchetto di sigarette.
2 | IMU L’IMU legge inclinazioni, rollii, beccheggi e le velocità di variazione di assetto, migliorando il funzionamento di ABS Cornering, controllo di trazione e sospensioni semi attive.
3 | IMU Oltre alle prestazioni, la piattaforma inerziale aumenta comfort e sicurezza di viaggio grazie ad altre funzionalità come le cornering light e il cruise control.
L’evoluzione continua: Multistrada 1260

Può passare quasi inosservata, perché nel caso della Multistrada 1260 il progetto non è stato stravolto come per la precedente 1200 e nemmeno della successiva V4. In realtà anche la 1260, pur ereditando tecnicamente il layout della 1200, si può considerare una moto completamente inedita. 

Ancora una volta l’evoluzione della Multistrada gira attorno all’arrivo di un nuovo motore, una nuova versione del motore Testastretta 11° DVT, con cilindrata a 1262 cc, utilizzata per motorizzare la Diavel. Un motore che sposa perfettamente la filosofia della Multistrada, che vuole offrire prestazioni al top della categoria ma anche fruibilità e piacevolezza di utilizzo in viaggio.  

Multistrada 950: compatta e accessibile

La Multistrada 950 non è una semplice versione in scala ridotta della 1200, ma una moto che traccia una strada tutta sua, con un mix di soluzioni tecniche mai visto prima e soprattutto garantendo un livello di dotazione che spicca nel segmento.  

Design

Il Centro Stile Ducati ha mixato sapientemente elementi presi dalle due ammiraglie Multistrada 1200 e Multistrada 1200 Enduro.

Motore

La Multistrada 950 sfrutta il bicilindrico Testastretta 11° da 937 cc. Un motore brillante, capace di 113 cv a 9.000 giri e di una coppia di 96,2 Nm a 7.750.

Elettronica

Il Ducati Safety Pack si prende cura della sicurezza attiva di pilota e passeggero grazie all’ABS Bosch 9.1 regolabile su tre livelli e al DTC regolabile su 8 livelli.

Multistrada V2

Più comoda, più divertente, più facile. Nuova Multistrada V2

La moto ideale per godersi a pieno ogni viaggio, versatile nell’utilizzo quotidiano e in città, sempre con la sportività e lo stile inconfondibile che caratterizzano ogni Ducati.
2020. Multistrada V4

Quarta generazione

“La chiamiamo ancora Multistrada?”. È il dubbio, del tutto legittimo, che circola tra i progettisti Ducati all’alba del progetto Multistrada V4. Perché proprio come la moto del 2010, la Multistrada V4 cambia il paradigma, stravolge il concetto, ribalta le carte in tavola. E, ovviamente, sposta ancora l’asticella della tecnologia, costringendo gli altri ad inseguire.  

Un nuovo motore: il V4 Granturismo

Come per tutte le Ducati è il motore il protagonista del cambiamento e in questo caso si tratta di una svolta epocale, non solo per lo schema adottato ma anche per le soluzioni tecniche. 

Derivato dal Desmosedici Stradale, che ha conquistato menti e cuori sulla Panigale e sulla Streetfighter, il V4 Granturismo ne sfrutta l’attitudine sportiva, affiancandola a caratteristiche tecniche volte a esaltare la versatilità e la facilità d’uso in tutte le condizioni.  

Distribuzione

Il V4 Granturismo introduce la distribuzione con sistema di richiamo a molla, soluzione tecnica meno stressante per gli organi meccanici, che permette di allungare gli intervalli di manutenzione fino a ben 60.000 km.

Potenza

Le prestazioni, ancora una volta, si confermano le migliori del segmento: il V4 Granturismo eroga 170 cv (125 kW) a 10.500 giri. Mai una moto con ruota da 19 pollici ha toccato un picco di potenza simile.

Leggerezza

Più largo di solo 20 mm, il V4 Granturismo riesce a essere più corto, basso e leggero del bicilindrico 1260. Con 66,7 kg di peso questo quattro cilindri a V rappresenta a tutti gli effetti un capolavoro ingegneristico.

Tecnologia

Come per il motore MotoGP, anche il V4 Granturismo sposa l’albero motore controrotante, che compensa l’effetto giroscopico migliorando maneggevolezza e agilità e riducendo il beccheggio in fase di accelerazione.

Un nuovo apice di tecnologia

Sintesi perfetta di quasi vent’anni di sviluppo, la Multistrada V4 porta una rivoluzione tecnica di cui il supercompatto e leggero motore V4 Granturismo è indubbiamente il fulcro. Ma ci sono anche l’elettronica con i radar anteriore e posteriore, la ciclistica con il telaio monoscocca e la ruota anteriore da 19 pollici, il design ancora più orientato alla funzione.  

La più sportiva delle Multistrada: Pikes Peak

Nel 2010 l’americano Greg Tracy vince, con una Multistrada praticamente di serie, la Pikes Peak Hill Climb, celebre cronoscalata disputata ogni anno sulle pendici delle Rocky Mountains. L’anno seguente Ducati decide di parecipare ufficialmente alla competizione, e di dare vita a una versione speciale, la più sportiva e adrenalinica, della Multistrada. 

Con la V4 la Multistrada Pikes Peak si sublima. Non più una semplice “versione” della Multistrada, arricchita nella dotazione e dall’aspetto più sportivo, ma un modello a sé stante, che parendo dalla stessa piattaforma cambia diametro della ruota anteriore, sezione degli pneumatici, sospensioni, forcellone e anche elettronica.  

1 | DESIGN Gli elementi distintivi della Pikes Peak sono il silenziatore Akrapovič, i particolari in alluminio anodizzato nero e la grafica sportiva Ducati Corse.
2 | ATTITUDINE La Pikes Peak esalta l’estrema versatilità della Multistrada, capace di viaggiare, di caricare passeggero e bagagli e di correre una gara, vincendola.
3 | MOTORE L’ultima evoluzione della Pikes Peak è una vera supersportiva con manubrio alto, per certi versi vicina allo stile-motard della capostipite della famiglia, la Multistrada 1000.
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