Le molecole dei sogni

Intervista a Leonardo Bagnoli, Ducati Head of Vehicle Simulation

La ricerca sui materiali è sempre stata un’ossessione per Ducati. Se pensiamo ai nostri valori fondanti, lo stile, la raffinatezza e le prestazioni, li ritroviamo tutti in questa innovativa attività di studio. I materiali preziosi con cui lavoriamo, in particolare il titanio, il magnesio e la fibra di carbonio, sono la spina dorsale della dinamica del veicolo e allo stesso tempo conferiscono alle nostre moto da corsa quell’inconfondibile look Ducati.

La ricerca sui materiali è estremamente costosa e difficile. Perché occorre fare prove e testare su diversi ambiti, tenendo insieme conto del tipo di materiale e delle geometrie migliori per farlo performare al meglio. Pochi millimetri possono fare la differenza tra un enorme successo e un fallimento

Superleggera V4 porta questo approccio estremo, ereditato dalla nostra attività quotidiana nelle competizioni GP e SBK, a un livello totalmente nuovo e ancora più complesso. Per quanto estremo, infatti, il mondo delle gare ha una durata limitata nel tempo. 

La ricerca di Ducati si esprime al meglio quando esalta le caratteristiche dei materiali, calcolando in anticipo il numero di cicli e il tipo di sollecitazioni meccaniche a cui saranno sottoposti.

“Nella ricerca c’è l’elemento della sfida. Dell’enigma. Occorre affrontare la complessità e risolverla in modi sempre nuovi.

Con la nuova Superleggera V4 la sfida raggiunge una dimensione completamente nuova rispetto a prototipo da corsa: dobbiamo raggiungere performance estreme rispettando requirement di natura affidabilistica e omologativa. Si tratta di esasperare le caratteristiche dei materiali e dei componenti senza poter prevedere il reale stress a cui verranno sottoposti, creare componenti con tecnologie sperimentali per applicarli su una moto che non guida un solo pilota, ma che deve essere pronta per l’omologazione. Il componente che progettiamo non deve durare più solo 10 gare. Ma per sempre. E dunque il lavoro di calcolo e simulazione è il doppio che in ogni altra moto che produciamo.”

“La ricerca sui materiali è estremamente costosa e difficile. Perché occorre fare prove e testare su diversi ambiti, tenendo insieme conto del tipo di materiale e delle geometrie migliori per farlo performare al meglio. Pochi millimetri possono fare la differenza tra un enorme successo e un fallimento”

Ogni componente è studiato con tecniche e tecnologie in cui si incontrano arte, artigianato e industria. Seguiamo un processo di collaudo che di solito si applica in aeronautica, i componenti sono sottoposti a controlli termografici, a ultrasuoni e persino tomografici. Facciamo una TAC di ogni pezzo per verificarne la struttura interna così come quella esterna.

Il team di Leonardo si divide i compiti e ogni ingegnere si occupa di perfezionare un singolo componente di Superleggera V4, eseguendo le prove virtuali necessarie e pretendendo il massimo da ogni materiale. Un esempio importante è il nuovo forcellone posteriore in carbonio, in cui per la prima volta è stato possibile applicare il carbonio unidirezionale, un materiale molto difficile da domare. Questo tipo di carbonio è altamente performante grazie al rapporto tra peso e rigidità, ma anche molto anisotropo e quindi complesso da stabilizzare.

“La complessità delle superfici influenza molto la possibilità di usare un materiale futuristico come il carbonio unilaterale, quindi abbiamo dovuto riprogettare completamente le geometrie del forcellone posteriore per poterlo migliorare, in un costante dialogo con il design center per rimanere coerenti al design Ducati. L’ottimizzazione morfologica è stata una delle attività che ci ha impegnato di più in test e simulazioni virtuali di resistenza. Il risultato è un rapporto di rigidezza specifica mai raggiunto prima. Una moto alleggerita in tutti i carichi più periferici e quindi incredibilmente più agile e maneggevole. Ma anche più stabile grazie alle nuove geometrie.”

L’equilibrio raggiunto è davvero di altissimo livello, anche nella combinazione di diversi tipi di carbonio nel telaio, per il quale è stata garantita anche la compatibilità chimica tra resine e materiali.

La ricerca sperimentale non è fine a se stessa, rappresenta le aspirazioni di tutta l’azienda. Ed è l’attività con cui Ducati si sforza costantemente di alzare l’asticella per sé stessa e per il mondo del motociclismo.

”Per un ingegnere strutturista, definire strutture leggere, lavorare sulla moto più esclusiva del pianeta rappresenta un modo di vedere applicate conoscenze in un progetto reale che è in grado di metterle a frutto. Estremizzare la performance. Realizzarsi professionalmente scaricando a terra tutte le competenze accumulate negli anni per un progetto unico.”.

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Superleggera V4 è un progetto Ducati in tutto e per tutto, in cui abbiamo cercando di rispondere alle incognite con l'ingegneria, oltrepassato i limiti della fattibilità e trasformato la leggerezza nell'emozione totale della velocità.

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