Una valle di storia e magia

Viaggio da Piacenza a Genova lungo la Val Trebbia, alla scoperta di un piccolo mondo antico.

Alcune province italiane sembrano uscite da una fiaba ambientata in uno spazio e in un tempo indefiniti. Nelle loro valli scorrono fiumi millenari, tra boschi antichi e montagne immortali. E nei loro borghi, le pietre di cui sono fatte le case, i castelli e le chiese raccontano le gesta lontane di popolani, principi e santi. Ovunque si respira il fascino di un passato misterioso e magico, immerso nell’incanto di una natura incorrotta. 

È proprio così che appaiono le province che si incontrano lungo la Val Trebbia. A cavallo tra Liguria, Emilia-Romagna e Lombardia, questa valle è dominata da una natura rigogliosa che trova la propria linfa vitale nel fiume omonimo, che sgorga dal monte Prelà e attraversa 120 chilometri di pascoli, boschi, colline e montagne. Lungo il cammino ci si imbatte in paesini arroccati e castelli imponenti, che da secoli sorvegliano questo piccolo mondo immobile e sospeso.

Un angolo di quiete per tutti, un paradiso per i motociclisti. Perché, accanto al fiume, si dipana una lunga lingua di asfalto - la strada statale 45, uno dei pochi elementi che ci riportano al presente, al qui e ora - che offre, incastonate nel verde della vegetazione, una quantità vertiginosa di curve perfette. Da cavalcare lentamente, assaporando ogni centimetro, inchinandosi davanti a loro con riverenza e sfiorandole in punta di ginocchio. Curve a raggio corto e lungo, in molti punti sostenute da un manto stradale in condizioni impeccabili che permette di godere fino in fondo dell’esperienza di guida, che in questi luoghi assume i connotati di un’immersione nella natura e nella storia. Ecco un itinerario per vivere sulle due ruote la Val Trebbia, in tutta la sua meraviglia. 

Partenza: Piacenza

La vostra avventura inizia a Piacenza. Una volta montati in sella, la strada da percorrere è, appunto, la statale 45, che accompagna l’intera Val Trebbia fino quasi a Genova. Davanti a voi, un rettilineo da percorrere con tranquillità, che vi concederà l’occasione di riempirvi gli occhi con il verde dei colli circostanti. Dopo Rivergaro, troverete le prime curve che vi culleranno fino a Bobbio.

Prima tappa: Bobbio

Bobbio, un paesino di 3500 abitanti situato ai piedi del monte Penice, sulla sponda sinistra del Trebbia, è una gemma piccola e preziosa. Per raggiungerlo bisogna attraversare il Ponte del Diavolo, perfetto per i motociclisti, che di inquietante non ha solo il nome ma anche l’aspetto. Gli undici archi che lo compongono, infatti, sono tutti di altezza irregolare: la struttura appare così rozza e sghemba, a tratti minacciosa. Si possono ancora ascoltare le spaventose leggende sulla sua origine persa nel tempo, narrate con un filo di voce dagli anziani del posto. Una volta giunti in paese, lasciate la vostra moto per perdervi nel dedalo di viottoli e stradine e farvi pervadere dall’anima medievale del luogo. Un Medioevo che sa di segreti e intrighi, come raccontano l’austerità dei palazzi nobiliari del centro, l’inespugnabilità del castello Malaspina e il rigore architettonico dell’abbazia di San Colombano, che prende il nome dal prete irlandese che lo fondò. Oggi, San Colombano è il santo patrono di tutti i motociclisti.

Prima di rimettervi in sella, potete approfittare della pausa per gustare le delizie della cucina locale: un panino con i salumi piacentini Dop, come il salame e la coppa, oppure, se volete un piatto più sostanzioso, potete provare i maccheroni alla bobbiese.  

Seconda tappa: Marsaglia

Poco dopo aver lasciato Bobbio si incontra un’altra piccola località, Marsaglia. Anche questo paesino immerso nella natura merita una visita. La gola di San Salvatore e l’orrido di Ponte Barberino sono delle bellezze che lasciano senza fiato. A poca distanza da Marsaglia si trova Brugnello, un minuscolo borgo di poche case di pietra in cui vivono appena undici persone. Aggrappato allo sperone di una roccia, si affaccia a 464 metri a strapiombo sul Trebbia, in un punto in cui il fiume si contorce in una forma spettacolare.

In direzione Genova

Una volta ritornati sulla statale 45, in direzione Ottone, si incontrano le curve forse più belle di tutto il percorso: circa 18 chilometri di archi eleganti e stretti da attraversare con precisione e cura, con il vento addosso e lo splendore della natura tutt’attorno. Ancora qualche chilometro e lascerete la provincia piacentina per entrare in Liguria, nel comune di Gorreto. Da qui, incontrerete 30 chilometri di rettilinei alternati ad ampie curve che vi condurranno verso i paesini di Montebruno, Torriglia e Sottocolle. Dopo Sottocolle, basterà percorrere un’altra ventina di chilometri per arrivare alle porte di Genova.

Se volete arricchire il vostro viaggio con una tappa in più, potete decidere di proseguire fino al centro storico di Genova per girovagare fra i caruggi e le piazzette della città. E assaporare, una volta in più, l’irresistibile fascino del passato.