Per Ducati il layout V4 a 90° è la massima espressione della sportività per un motore motociclistico. Non a caso è la stessa soluzione utilizzata nei motori Desmosedici della MotoGP.
Leggi di piùMotore Euro 5
Lo Streetfighter V4 Euro 5 eroga una potenza di 208 CV (153 kW) a 13.000 giri/minuto (250 giri più in alto rispetto alla versione EURO 4) e una coppia di 12,5 Kgm (123 Nm) a 9.500 giri/minuto (2.000 giri/minuto più in basso rispetto alla versione EURO 4). Questi valori, ottenuti grazie ad una nuova calibrazione e al nuovo scarico, rendono la moto ancora più godibile sulle strade tutte curve.
Il silenziatore, invariato da un punto di vista estetico, utilizza catalizzatori maggiorati (+10 mm di lunghezza) e con una nuova tecnologia di impregnazione dei metalli nobili, fondamentali per massimizzare la capacità di convertire i gas inquinanti.
Sempre a favore del contenimento delle emissioni, l’introduzione di 4 sonde lambda, una per ogni cilindro, che permettono un controllo più raffinato delle quantità di carburante iniettato.
Una naked senza rivali
Streetfighter V4 è equipaggiato con il Desmosedici Stradale da 1.103 cm³. In questa configurazione il V4 di 90° eroga 208 CV (153 kW) a 13.000 giri/minuto, una potenza elevata per una naked, che non ha rivali nel segmento, coerente all’immagine forte che è propria del nuovo Streetfighter V4.
Praticamente immutato rispetto alla Panigale V4 il valore di coppia massima di 123 Nm (12,5 kgm) a 9.500 giri/minuto. Una mappa dedicata del controllo motore consente di sfruttare in tutta sicurezza le prestazioni dello Streetfighter V4 nell’impiego su strada.
Il rapporto finale più corto rispetto a quello della Panigale V4 regala una coppia alla ruota superiore del + 10% che assicura una risposta immediata ai comandi dell’acceleratore.
Potenza e coppia possono crescere ulteriormente raggiungendo rispettivamente i 220 CV e i 130 Nm montando lo scarico full-racing Ducati Performance by Akrapovič completamente in titanio che riduce anche il peso di 6 Kg (non omologato per uso stradale).
In alternativa si possono montare i silenziatori in titanio Akrapovič che aumentano la potenza fino a 216 CV per una riduzione di peso di 4Kg (non omologati per uso stradale).
L’alesaggio di 81 mm è lo stesso usato per la Desmosedici GP, ed è la dimensione massima consentita dal regolamento MotoGP, oltre che la più elevata nel segmento delle supersportive 4 cilindri. La corsa di 53.5 mm è invece più lunga del motore GP, per fornire una coppia maggiore in uso su strada, e per ridurre la velocità di rotazione massima del motore. L’utilizzo dello stesso alesaggio del motore Desmosedici GP fa sì che anche tutta la parte fluidodinamica, che è in pratica il cuore del motore, sia vicinissima tra le due unità motrici.
La configurazione V4 a 90° rende il motore estremamente compatto, permette di centrare le masse e consente una sua migliore integrazione nella moto. Il Desmosedici Stradale è stato infatti inserito nel veicolo con la bancata anteriore dei cilindri ruotata indietro di 42° rispetto al piano orizzontale, come sui motori Ducati che competono in MotoGP.
Questo ottimizza la distribuzione dei pesi, permette l’adozione di radiatori più estesi e consente di avanzare il fulcro del forcellone. La sua architettura genera inoltre una naturale equilibratura delle forze del primo ordine, senza l’aggravio di peso e la perdita di potenza di un eventuale contralbero di equilibratura.
Per Ducati il layout V4 a 90° è la massima espressione della sportività per un motore motociclistico. Non a caso è la stessa soluzione utilizzata nei motori Desmosedici della MotoGP.
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Per Ducati il layout V4 a 90° è la massima espressione della sportività per un motore motociclistico. Non a caso è la stessa soluzione utilizzata nei motori Desmosedici della MotoGP.
La disposizione a V di 90° dei cilindri crea una naturale equilibratura delle forze del primo ordine, senza la necessità di ricorrere ad un contralbero di equilibratura per eliminare le vibrazioni che notoriamente comporta aggravio di peso e assorbimento di potenza.
A questo beneficio primario, importantissimo per l’affidabilità e l’efficienza meccanica di un motore che raggiunge regimi di rotazione superiori a 14.000 giri al minuto, se ne aggiungono altri che fanno della configurazione scelta da Ducati quella tecnicamente più raffinata.
Rispetto ad un classico 4 cilindri in linea la compattezza laterale del motore a V consente una maggiore centralizzazione delle masse e permette di contenere la sezione frontale della moto. Inoltre l’albero motore più corto genera un minore effetto giroscopico. Tutti questi aspetti hanno un impatto positivo sulla dinamica della moto, contribuendo a renderla leggera e veloce nei cambi di direzione.
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Rispetto ad un classico 4 cilindri in linea la compattezza laterale del motore a V consente una maggiore centralizzazione delle masse e permette di contenere la sezione frontale della moto. Inoltre l’albero motore più corto genera un minore effetto giroscopico.
Tutti questi aspetti hanno un impatto positivo sulla dinamica della moto, contribuendo a renderla leggera e veloce nei cambi di direzione. L’ampio spazio disponibile tra la V dei cilindri ha permesso di collocare la pompa dell’acqua e di avere un airbox di grande volume (12,8 litri) per fare respirare meglio il Desmosedici Stradale.
L’integrazione ottimale di motore e ciclistica è un concetto alla base di ogni progetto Ducati. Ecco quindi che il Desmosedici Stradale nasce per essere montato ruotato all’indietro di 42°, come i motori Ducati in MotoGP, per ottimizzare la distribuzione dei pesi, utilizzare radiatori più estesi e avanzare quanto più possibile il pivot del forcellone.
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L’integrazione ottimale di motore e ciclistica è un concetto alla base di ogni progetto Ducati. Ecco quindi che il Desmosedici Stradale nasce per essere montato ruotato all’indietro di 42°, come i motori Ducati in MotoGP, per ottimizzare la distribuzione dei pesi, utilizzare radiatori più estesi e avanzare quanto più possibile il pivot del forcellone.
Il Desmosedici Stradale è stato inoltre progettato per essere elemento strutturale del telaio. Nella parte anteriore del semicarter superiore e nella testa della bancata posteriore sono stati ricavati gli attacchi al telaio principale. Inoltre il basamento funge anche da fissaggio della sospensione posteriore e del forcellone.
Come tutti i motori Ducati anche il Desmosedici Stradale vede nella progettazione del sistema Desmodromico un punto fondamentale per l’ottenimento delle performance. Il Desmodromico del Desmosedici Stradale, utilizza componenti completamente ridisegnati e miniaturizzati per realizzare teste molto compatte, raggiungendo un livello di sofisticatezza, compattezza e leggerezza mai visti prima su una moto Ducati.
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Ogni componente del sistema è stato progettato e testato per consentire di raggiungere in tutta sicurezza i regimi di rotazione di cui il V4 è capace. A mantenere compatte le teste del motore hanno contribuito anche le nuove candele, dalle dimensioni più contenute rispetto allo standard in produzione.
I quattro alberi a camme del motore Desmosedici Stradale muovono le sedici valvole in acciaio con misure di 34 mm di diametro per quelle di aspirazione e di 27,5 mm di diametro per quelle di scarico, valori decisamente ragguardevoli in relazione all'alesaggio da 81 mm adottato. Le sedi valvole sono realizzate in acciaio sinterizzato.
Viste le elevate velocità di rotazione del V4 e le dimensioni importanti delle valvole, queste non riuscirebbero a seguire i profili di chiusura spinti delle camme se si utilizzasse un sistema tradizionale a comuni molle. Ecco quindi che il sistema Desmodromico diventa irrinunciabile.
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Ogni componente del sistema è stato progettato e testato per consentire di raggiungere in tutta sicurezza i regimi di rotazione di cui il V4 è capace. A mantenere compatte le teste del motore hanno contribuito anche le nuove candele, dalle dimensioni più contenute rispetto allo standard in produzione.
I quattro alberi a camme del motore Desmosedici Stradale muovono le sedici valvole in acciaio con misure di 34 mm di diametro per quelle di aspirazione e di 27,5 mm di diametro per quelle di scarico, valori decisamente ragguardevoli in relazione all'alesaggio da 81 mm adottato. Le sedi valvole sono realizzate in acciaio sinterizzato.
La disposizione sfalsata di 70° dei perni di manovella combinata con il layout a V di 90° del motore, genera un ordine degli scoppi che in Ducati è stato denominato “Twin Pulse”, perché è come se il motore riproducesse la sequenza di scoppi di un bicilindrico. La peculiarità sta nell’accensione ravvicinata rispettivamente dei due cilindri del lato sinistro e poi di quelli del lato destro della moto.
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Ogni componente del sistema è stato progettato e testato per consentire di raggiungere in tutta sicurezza i regimi di rotazione di cui il V4 è capace. A mantenere compatte le teste del motore hanno contribuito anche le nuove candele, dalle dimensioni più contenute rispetto allo standard in produzione.
I quattro alberi a camme del motore Desmosedici Stradale muovono le sedici valvole in acciaio con misure di 34 mm di diametro per quelle di aspirazione e di 27,5 mm di diametro per quelle di scarico, valori decisamente ragguardevoli in relazione all'alesaggio da 81 mm adottato. Le sedi valvole sono realizzate in acciaio sinterizzato.
Tra i materiali metallici più leggeri il magnesio occupa un posto di rilievo. Non a caso, sotto forma di lega, è ampiamente utilizzato nelle competizioni. Il Desmosedici Stradale sfrutta la lega di magnesio per numerosi componenti tra cui i coperchi delle teste, della coppa dell’olio, dell’alternatore e della frizione. Una scelta tecnica che impatta positivamente anche sull'estetica.
Nelle canne dei cilindri scorrono pistoni da 81 mm di diametro, con due segmenti, a basso attrito, più raschiaolio. Sono stampati in alluminio e sfruttano la tecnologia “box in box” che consente di contenere l’altezza del mantello e lo spessore sotto il cielo a tutto vantaggio della riduzione degli attriti e dei carichi inerziali, mantenendo la necessaria resistenza e rigidezza.
La perfetta funzionalità del cambio a sei rapporti è valorizzata dal Ducati Quick Shift EVO (DQS EVO), che propone una fondamentale evoluzione: permette, infatti, di cambiare a gas aperto. Il DQS EVO, inoltre, utilizza logiche d’azione diverse per la cambiata e per la scalata. L’integrazione con la frizione anti-saltellamento e il freno motore (Engine Brake Control) garantisce l’assoluta efficacia del sistema anche nella guida in pista.
La frizione a bagno d'olio ad asservimento progressivo coniuga in modo ottimale la trasmissione di coppie elevate e il comfort per il pilota. In condizioni di guida sportiva, con scalate repentine e forti trasferimenti di freno motore, la modalità anti-saltellamento contrasta la perdita di stabilità del retrotreno offrendo un ottimo controllo in staccata.
Come sui motori da MotoGP, il Desmosedici Stradale utilizza una lubrificazione a carter semi-secco con stadi di mandata e di recupero per assicurare in ogni momento la corretta lubrificazione di tutti gli organi.
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La pompa dell’olio, movimentata da una catena, è costituita da quattro stadi, uno di mandata a lobi e tre di recupero, di queste, una, a ingranaggi, aspira l’olio delle teste tramite due condotti, mentre le altre due pompe sono a lobi, e assicurano un'efficace recupero dell’olio di lubrificazione in qualsiasi condizione di utilizzo del motore, mantenendo la zona del carter motore sottostante i pistoni (camera di manovella) in condizioni controllate di depressione costante, riducendo le perdite per ventilazione, ossia l’assorbimento di potenza determinato dalla resistenza aerodinamica offerta dall’aria e dallo sbattimento dell’olio presente nel vano dell’imbiellaggio.
Il serbatoio dell’olio, che funge anche da alloggiamento del filtro, si trova in una coppa dell’olio in Magnesio montata sotto al carter motore e collegata al vano del cambio, ma separata dalla camera di manovella. Per il raffreddamento dell’olio, è utilizzato un radiatore dedicato, fissato inferiormente a quello dell’acqua.
L’aspirazione è affidata a quattro corpi farfallati ovali con diametro equivalente di 52 mm collegati a cornetti di aspirazione fissi di 70 mm di lunghezza. Ogni corpo farfallato è dotato di due iniettori: uno sotto farfalla specifico per le condizioni di utilizzo a basso carico e uno sopra che viene attivato quando al motore si richiede di esprimere le maggiori performance.
I corpi farfallati di ogni bancata sono mossi da un motorino elettrico dedicato, che grazie al sistema full Ride by Wire permette strategie di controllo elettroniche complesse e permette di modulare il carattere del motore in relazione al riding mode scelto dal pilota.
Per migliorare il comfort nella guida in città è prevista la disattivazione automatica dei cilindri della bancata posteriore al minimo quando la temperatura dell’acqua è superiore ai 75°.