Per Ducati il layout V4 a 90° è la massima espressione della sportività per un motore motociclistico. Non a caso è la stessa soluzione utilizzata nei motori Desmosedici della MotoGP.
Leggi di piùDi anno in anno la Panigale V4 si rinnova per diventare sempre più veloce ed entusiasmante in pista sia per l’amatore, che per il pilota professionista.
Per il 2021 i modelli Panigale V4 e V4 S diventano conformi alla normativa Euro 5, mantenendo inalterati i livelli di potenza e coppia massimi. Per rispettare il nuovo standard europeo sulle emissioni inquinanti, sono stati apportati diversi affinamenti alla linea di scarico del Desmosedici Stradale e alla calibrazione motore.
Anche il pacchetto elettronico che equipaggia la Panigale V4 si evolve e include ora il Ducati Traction Control di ultima generazione ancora più predittivo: il DTC EVO 3 con strategia derivata da Ducati Corse.
Nuova è anche la strategia dei Riding Mode, nello specifico il Riding Mode Race è stato sdoppiato in due mappature ora confrontabili liberamente nei singoli parametri, consentendo al pilota di comparare rapidamente due diverse configurazioni per definire il migliore set-up sulla base della pista e dello stile di guida.
I modelli Panigale V4 e Panigale V4 S sono equipaggiati inoltre con nuove pompe freno e frizione autospurganti derivate da quelle impiegate per la prima volta sulla Superleggera V4.
Tra le dotazioni aggiunte alla moto per il 2021 c’è la pinna paracatena, un’accortezza importante per la sicurezza, che permette di evitare pericolosi contatti con catena e corona in caso di scivolata.
Inoltre, per chi usa la moto tutto l’anno, è ora prevista la predisposizione per le manopole riscaldate, mentre la chiave di accensione ha una nuova impugnatura, più moderna ed elegante.
Durante i test in pista Michele Pirro ha abbassato il cronometro di 0,4” sul giro, ma i risultati più sorprendenti sono giunti dai non professionisti: il pilota esperto ha migliorato di 0,8” mentre l’amatore è risultato più veloce di ben 1,3”.
La Panigale V4 2020 è più facile da guidare e più performante sia sul singolo giro, sia sul tempo complessivo.
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Panigale V4
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Panigale V4 S
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Sospensione anteriore
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Forcella Showa BPF da 43 mm
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Forcella Öhlins NIX30 da 43 mm
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Sospensione posteriore
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Ammortizzatore Sachs
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Ammortizzatore Öhlins TTX36
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Ammortizzatore di sterzo
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Sachs
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Öhlins
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Manopole in stile racing
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-
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✔
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Batteria ioni di litio
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-
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✔
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Ruote
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In lega leggera
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Marchesini forgiate in alluminio
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Colore parafango frontale
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Ducati Red
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Nero
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Peso a secco
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175 kg
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174 kg
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Peso in ordine di marcia
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198 kg
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195 kg
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Tutte le informazioni di cui hai bisogno su Panigale V4.
Pacchetto Aero by Ducati Corse
La veste aerodinamica della Panigale V4 è stata sviluppata da Ducati Corse in collaborazione con il Centro Stile Ducati. Il risultato è una carenatura che nel rispetto degli stilemi Panigale soddisfa pienamente le esigenze delle Ducati Superbike ufficiali.
Lo sviluppo aerodinamico, come avviene in MotoGP, è passato attraverso una fase di simulazioni preliminari utilizzando la tecnica CFD (Computational Fluid Dynamics), seguita dall’ottimizzazione delle forme di un modello “full scale” in galleria del vento.
Il pacchetto aerodinamico comprende:
Il plexiglas, protegge dall’aria il pilota in carena, con effetto in particolare su casco e parte superiore delle spalle. Il plexiglas è abbinato ad un ampio cupolino nella zona denominata “arm-shield” per aumentare la schermatura di braccia e spalle del pilota in rettilineo con conseguente riduzione della resistenza aerodinamica.
Le carene laterali riducono l’impatto dell’aria sul pilota e di massimizzano l’efficienza delle appendici aerodinamiche.
Lateralmente troviamo degli estrattori che incrementano la velocità di attraversamento dell’aria di raffreddamento dei radiatori acqua e olio rispettivamente di + 6% e + 16%.
Le appendici aerodinamiche sono concettualmente derivate da quelle utilizzate sulla GP16, quando le forme dei profili non erano ancora vincolate dai regolamenti. Ne consegue che le ali della Panigale V4 hanno un’efficienza superiore a quelle attualmente impiegate in MotoGP.
Le ali sono monoplani ad elemento singolo a pianta trapezoidale con profilo rastremato dalla radice all’estremità. La prestazione dell’ala è incrementata grazie all’inserimento della “strake”, una paratia disposta longitudinalmente, ed all’elemento di estremità denominato “winglet”, che isola i flussi d’aria che scorrono sulla sua superficie. Le ali della Panigale V4 sono realizzate in materiale termoplastico rinforzato con fibra di vetro per conferire elevata robustezza e rigidezza.
Le appendici aerodinamiche insieme allo specifico disegno della carena incrementano il carico verticale alle ruote (+ 30 Kg complessivi a 270 Km/h): maggiore carico comporta una riduzione del “galleggiamento” della ruota anteriore alle alte velocità e della tendenza all’impennata, ed una maggiore stabilità durante le fasi di frenata, ingresso e percorrenza curva.
Questo comportamento dinamico, a fronte di un modesto incremento di coppia allo sterzo derivante dalla maggior stabilità, permette di abbassare il tempo sul giro, perché riduce l’intervento dei controlli elettronici e il pilota è portato a tenere l’acceleratore aperto per più tempo e a frenare più tardi fin dentro la curva.
I modelli Panigale V4, Panigale V4 S, per il 2021, diventano conformi alla normativa Euro 5, mantenendo inalterati i livelli di potenza e coppia massimi. Per rispettare il nuovo standard europeo sulle emissioni inquinanti, sono stati apportati diversi affinamenti alla linea di scarico del Desmosedici Stradale e alla calibrazione motore.
Il silenziatore, seppur invariato da un punto di vista estetico, utilizza catalizzatori maggiorati (+10 mm di lunghezza) e con una nuova tecnologia di impregnazione dei metalli nobili, fondamentali per massimizzare la capacità di convertire i gas inquinanti.
Lunghezze e dimensioni dei primari di scarico della bancata posteriore sono stati ottimizzati per minimizzare il “light off” del catalizzatore, mantenendo inalterate le prestazioni del motore. Confrontato con i modelli Euro 4, i collettori della bancata posteriore sono stati accorciati di 100 mm e ridotti nel diametro, passando da Ø 42 mm a Ø 38 mm. Il nuovo componente ha permesso l’introduzione di un paracalore posteriore più compatto ed integrato nel corpo della moto.
Sempre a favore del contenimento delle emissioni, l’introduzione di 4 sonde lambda, 1 per ogni cilindro, ha permesso un controllo più raffinato delle quantità di carburante iniettato.
Agli interventi sopra elencati si aggiunge una diversa strategia del sistema Variable Intake System (VIS) che controlla l’alzata delle trombette di aspirazione.
Nuove modifiche per prestazioni sempre al top
Per la nuova Panigale V4 2020 è stata sviluppata una nuova mappatura del sistema Ride by Wire che prevede diverse logiche di gestione della coppia erogata. La mappa RbW, dedicata alla pista, gode di una maggiore linearità tra richiesta pilota e coppia erogata, il tutto si traduce in una maggiore facilità e prevedibilità nel dosare l’apertura dell’acceleratore. La nuova strategia di gestione della coppia erogata permette al pilota di stabilizzarsi più facilmente sull’apertura desiderata in percorrenza e uscita di curva, a ciò si aggiunge la linearizzazione della curva di coppia in I, II, III marcia variabile a seconda del Power Mode selezionato al fine di contenere perdite di stabilità in fase di accelerazione.
Derivazione racing
Il Desmosedici Stradale nasce per coniugare l’utilizzo sportivo su pista con tutte le necessità dell’impiego su strada. Per massimizzare le doti di coppia ai medi regimi, così importanti per la godibilità della moto sulle strade aperte al traffico, e per ottenere coppia e potenza a regimi più contenuti, il motore ha una cilindrata superiore alla MotoGP, per la precisone di 1.103 cm³.
In configurazione Euro 5, il motore eroga una potenza di 214 CV (157.5 kW) a 13.000 giri/min ed una coppia di 12,6 kgm (124.0 Nm) a 9.500 giri/min.
L’alesaggio di 81 mm è lo stesso usato per la Desmosedici GP, ed è la dimensione massima consentita dal regolamento MotoGP, oltre che la più elevata nel segmento delle supersportive 4 cilindri. La corsa di 53.5 mm è invece più lunga del motore GP, per fornire una coppia maggiore in uso su strada, e per ridurre la velocità di rotazione massima del motore. L’utilizzo dello stesso alesaggio del motore Desmosedici GP fa sì che anche tutta la parte fluidodinamica, che è in pratica il cuore del motore, sia vicinissima tra le due unità motrici.
La configurazione V4 a 90° rende il motore estremamente compatto, permette di centrare le masse e consente una sua migliore integrazione nella moto. Il Desmosedici Stradale è stato infatti inserito nel veicolo con la bancata anteriore dei cilindri ruotata indietro di 42° rispetto al piano orizzontale, come sui motori Ducati che competono in MotoGP.
Questo ottimizza la distribuzione dei pesi, permette l’adozione di radiatori più estesi e consente di avanzare il fulcro del forcellone. La sua architettura genera inoltre una naturale equilibratura delle forze del primo ordine, senza l’aggravio di peso e la perdita di potenza di un eventuale contralbero di equilibratura.
I cornetti di aspirazione ad altezza variabile permettono di ottimizzare il riempimento dei cilindri a tutti i regimi di rotazione, con importanti benefici in termini di erogazione e guidabilità. Il sistema di alimentazione è completato da corpi farfallati ovali, dotati ognuno di due iniettori.
Partendo da un motore da corsa, la tecnologia costruttiva, i materiali e i componenti ausiliari sono stati modificati per soddisfare i requisiti di un motore stradale in termini di durabilità e affidabilità. Il controllo e la regolazione del gioco valvole (Desmo Service) è previsto ogni 24.000 km, mentre i tagliandi sono confermati ogni 12.000 Km/12 mesi.
Per Ducati il layout V4 a 90° è la massima espressione della sportività per un motore motociclistico. Non a caso è la stessa soluzione utilizzata nei motori Desmosedici della MotoGP.
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Per Ducati il layout V4 a 90° è la massima espressione della sportività per un motore motociclistico. Non a caso è la stessa soluzione utilizzata nei motori Desmosedici della MotoGP.
La disposizione a V di 90° dei cilindri crea una naturale equilibratura delle forze del primo ordine, senza la necessità di ricorrere ad un contralbero di equilibratura per eliminare le vibrazioni che notoriamente comporta aggravio di peso e assorbimento di potenza.
A questo beneficio primario, importantissimo per l’affidabilità e l’efficienza meccanica di un motore che raggiunge regimi di rotazione superiori a 14.000 giri al minuto, se ne aggiungono altri che fanno della configurazione scelta da Ducati quella tecnicamente più raffinata.
Rispetto ad un classico 4 cilindri in linea la compattezza laterale del motore a V consente una maggiore centralizzazione delle masse e permette di contenere la sezione frontale della moto. Inoltre l’albero motore più corto genera un minore effetto giroscopico. Tutti questi aspetti hanno un impatto positivo sulla dinamica della moto, contribuendo a renderla leggera e veloce nei cambi di direzione.
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Rispetto ad un classico 4 cilindri in linea la compattezza laterale del motore a V consente una maggiore centralizzazione delle masse e permette di contenere la sezione frontale della moto. Inoltre l’albero motore più corto genera un minore effetto giroscopico.
Tutti questi aspetti hanno un impatto positivo sulla dinamica della moto, contribuendo a renderla leggera e veloce nei cambi di direzione. L’ampio spazio disponibile tra la V dei cilindri ha permesso di collocare la pompa dell’acqua e di avere un airbox di grande volume (12,8 litri) per fare respirare meglio il Desmosedici Stradale.
L’integrazione ottimale di motore e ciclistica è un concetto alla base di ogni progetto Ducati. Ecco quindi che il Desmosedici Stradale nasce per essere montato ruotato all’indietro di 42°, come i motori Ducati in MotoGP, per ottimizzare la distribuzione dei pesi, utilizzare radiatori più estesi e avanzare quanto più possibile il pivot del forcellone.
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L’integrazione ottimale di motore e ciclistica è un concetto alla base di ogni progetto Ducati. Ecco quindi che il Desmosedici Stradale nasce per essere montato ruotato all’indietro di 42°, come i motori Ducati in MotoGP, per ottimizzare la distribuzione dei pesi, utilizzare radiatori più estesi e avanzare quanto più possibile il pivot del forcellone.
Il Desmosedici Stradale è stato inoltre progettato per essere elemento strutturale del telaio. Nella parte anteriore del semicarter superiore e nella testa della bancata posteriore sono stati ricavati gli attacchi al telaio principale. Inoltre il basamento funge anche da fissaggio della sospensione posteriore e del forcellone.
Come tutti i motori Ducati anche il Desmosedici Stradale vede nella progettazione del sistema Desmodromico un punto fondamentale per l’ottenimento delle performance. Il Desmodromico del Desmosedici Stradale, utilizza componenti completamente ridisegnati e miniaturizzati per realizzare teste molto compatte, raggiungendo un livello di sofisticatezza, compattezza e leggerezza mai visti prima su una moto Ducati.
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Ogni componente del sistema è stato progettato e testato per consentire di raggiungere in tutta sicurezza i regimi di rotazione di cui il V4 è capace. A mantenere compatte le teste del motore hanno contribuito anche le nuove candele, dalle dimensioni più contenute rispetto allo standard in produzione.
I quattro alberi a camme del motore Desmosedici Stradale muovono le sedici valvole in acciaio con misure di 34 mm di diametro per quelle di aspirazione e di 27,5 mm di diametro per quelle di scarico, valori decisamente ragguardevoli in relazione all'alesaggio da 81 mm adottato. Le sedi valvole sono realizzate in acciaio sinterizzato.
Viste le elevate velocità di rotazione del V4 e le dimensioni importanti delle valvole, queste non riuscirebbero a seguire i profili di chiusura spinti delle camme se si utilizzasse un sistema tradizionale a comuni molle. Ecco quindi che il sistema Desmodromico diventa irrinunciabile.
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Viste le elevate velocità di rotazione del V4 e le dimensioni importanti delle valvole, queste non riuscirebbero a seguire i profili di chiusura spinti delle camme se si utilizzasse un sistema tradizionale a comuni molle. Ecco quindi che il sistema Desmodromico diventa irrinunciabile. Nel “Desmo” Ducati le valvole vengono chiuse meccanicamente con una precisione analoga a quella della fase di apertura, consentendo di realizzare i profili delle camme più spinti e fasature estreme che ottimizzano il flusso dinamico dei fluidi sia in aspirazione che allo scarico e quindi maggiore performance del propulsore.
Gli alberi a camme sono comandati da due catene di distribuzione del tipo “silent”.
Sulla distribuzione anteriore la catena trascina l’albero a camme di aspirazione, il quale a sua volta trasmette il moto a quello di scarico mediante una coppia di ruote dentate (distribuzione mista catena-ingranaggi). Sulla distribuzione posteriore la catena trascina invece l’albero di scarico il quale passa il moto a quello di aspirazione.
Questa scelta è quella che minimizza gli assorbimenti della distribuzione, a tutto vantaggio di prestazione e affidabilità. La catena che comanda la distribuzione dei cilindri anteriori è posizionata sul lato destro del motore e prende il moto dall’albero motore attraverso un ingranaggio ricavato sul pignone della trasmissione primaria.
Quella che comanda i cilindri posteriori è disposta sul lato sinistro del motore e prende il moto da un ingranaggio monolitico ricavato sull’albero motore. Ciascuna testata è dotata di sensore “anti-battito” che consentono di ottimizzare la gestione degli anticipi accensione scongiurando fenomeni di detonazione.
La disposizione sfalsata di 70° dei perni di manovella combinata con il layout a V di 90° del motore, genera un ordine degli scoppi che in Ducati è stato denominato “Twin Pulse”, perché è come se il motore riproducesse la sequenza di scoppi di un bicilindrico. La peculiarità sta nell’accensione ravvicinata rispettivamente dei due cilindri del lato sinistro e poi di quelli del lato destro della moto.
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La disposizione sfalsata di 70° dei perni di manovella combinata con il layout a V di 90° del motore, genera un ordine degli scoppi che in Ducati è stato denominato “Twin Pulse”, perché è come se il motore riproducesse la sequenza di scoppi di un bicilindrico. La peculiarità sta nell’accensione ravvicinata rispettivamente dei due cilindri del lato sinistro e poi di quelli del lato destro della moto. Nel diagramma di distribuzione, le accensioni sono quindi collocate a 0°, 90°, 290° e 380°. Questo particolare ordine di accensione regala al V4 un suono del tutto simile a quello della Desmosedici MotoGP.
In pratica, immaginando un ciclo con partenza da 0°, “scoppia” il primo cilindro della bancata anteriore, lato alternatore, seguito, dopo soli 90° di rotazione, dal cilindro della bancata posteriore sullo stesso lato. Segue poi un intervallo, durante il quale il motore non genera coppia motrice fino a quando non avvengono gli scoppi ravvicinati di 90° tra loro nei due cilindri sul lato frizione. L’ordine di accensione “Twin Pulse” oltre a produrre una sonorità di scarico unica nel panorama motociclistico, ed assolutamente coinvolgente per l’appassionato, genera un tipo di erogazione che è stata giudicata la migliore dagli stessi piloti Ducati della MotoGP in quanto genera importanti vantaggi a livello di erogazione e quindi guidabilità della moto, soprattutto in percorrenza ed in uscita di curva.
Il motore Desmosedici Stradale respira grazie a quattro corpi farfallati ovali con diametro equivalente di 52 mm, collegati a cornetti di aspirazione ad altezza variabile per la prima volta montati su un motore Ducati. Questa soluzione permette di ottimizzare il riempimento dei cilindri a tutti i regimi di rotazione con importanti benefici in termini di erogazione e guidabilità.
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Il motore Desmosedici Stradale respira grazie a quattro corpi farfallati ovali con diametro equivalente di 52 mm, collegati a cornetti di aspirazione ad altezza variabile per la prima volta montati su un motore Ducati. Questa soluzione permette di ottimizzare il riempimento dei cilindri a tutti i regimi di rotazione con importanti benefici in termini di erogazione e guidabilità.
Al variare del regime di rotazione e della coppia richiesta dal pilota, i cornetti di aspirazione assumono una configurazione che allunga o accorcia il condotto permettendo di ottimizzare l’influenza in termini fluidodinamici delle onde di pressione che corrono lungo il condotto stesso.
Il sistema è controllato dalla centralina motore ed è costituito da due stadi: una trombetta fissa disposta sul corpo farfallato ed una mobile che scorre lungo delle guide in acciaio ed è movimentata da un motorino elettrico. Quando questa si abbassa, si dispone a contatto con la trombetta corta determinando così un allungamento geometrico del condotto. Quando si alza, la fluidodinamica vede solo la trombetta fissa sottostante e quindi la configurazione del motore risulta caratterizzata da un condotto molto corto.
Ogni corpo farfallato è dotato di due iniettori: uno sotto farfalla specifico per le condizioni di utilizzo a basso carico ed uno sopra che viene attivato quando al motore si richiede di esprimere le maggiori performance. I corpi farfallati di ogni bancata sono mossi da un motorino elettrico dedicato che grazie al sistema full Ride by Wire permette strategie di controllo elettroniche complesse e permette di modulare il carattere del motore in relazione al riding mode scelto dal pilota.
Tra i materiali metallici più leggeri il magnesio occupa un posto di rilievo. Non a caso, sotto forma di lega, è ampiamente utilizzato nelle competizioni. Il Desmosedici Stradale sfrutta la lega di magnesio per numerosi componenti tra cui i coperchi delle teste, della coppa dell’olio, dell’alternatore e della frizione. Una scelta tecnica che impatta positivamente anche sull'estetica.
Nelle canne dei cilindri scorrono pistoni da 81 mm di diametro, con due segmenti, a basso attrito, più raschiaolio. Sono stampati in alluminio e sfruttano la tecnologia “box in box” che consente di contenere l’altezza del mantello e lo spessore sotto il cielo a tutto vantaggio della riduzione degli attriti e dei carichi inerziali, mantenendo la necessaria resistenza e rigidezza.
La perfetta funzionalità del cambio a sei rapporti è valorizzata dal Ducati Quick Shift EVO (DQS EVO), che propone una fondamentale evoluzione: permette, infatti, di cambiare a gas aperto. Il DQS EVO, inoltre, utilizza logiche d’azione diverse per la cambiata e per la scalata. L’integrazione con la frizione anti-saltellamento e il freno motore (Engine Brake Control) garantisce l’assoluta efficacia del sistema anche nella guida in pista.
La frizione a bagno d'olio ad asservimento progressivo coniuga in modo ottimale la trasmissione di coppie elevate e il comfort per il pilota. In condizioni di guida sportiva, con scalate repentine e forti trasferimenti di freno motore, la modalità anti-saltellamento contrasta la perdita di stabilità del retrotreno offrendo un ottimo controllo in staccata.
Come sui motori da MotoGP, il Desmosedici Stradale utilizza una lubrificazione a carter semi-secco con stadi di mandata e di recupero per assicurare in ogni momento la corretta lubrificazione di tutti gli organi.
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La pompa dell’olio, movimentata da una catena, è costituita da quattro stadi, uno di mandata a lobi e tre di recupero, di queste, una, a ingranaggi, aspira l’olio delle teste tramite due condotti, mentre le altre due pompe sono a lobi, e assicurano un'efficace recupero dell’olio di lubrificazione in qualsiasi condizione di utilizzo del motore, mantenendo la zona del carter motore sottostante i pistoni (camera di manovella) in condizioni controllate di depressione costante, riducendo le perdite per ventilazione, ossia l’assorbimento di potenza determinato dalla resistenza aerodinamica offerta dall’aria e dallo sbattimento dell’olio presente nel vano dell’imbiellaggio.
Il serbatoio dell’olio, che funge anche da alloggiamento del filtro, si trova in una coppa dell’olio in Magnesio montata sotto al carter motore e collegata al vano del cambio, ma separata dalla camera di manovella. Per il raffreddamento dell’olio, è utilizzato un radiatore dedicato, fissato inferiormente a quello dell’acqua.
Una Panigale V4 rinnovata
Per il MY2020 la Panigale V4 è stata oggetto di interventi alla ciclistica che hanno visto l’introduzione del telaio “Front Frame” con specifiche Ducati Corse della versione R, modifiche di setup delle sospensioni che hanno portato ad avere un baricentro più alto, un incremento dell’angolo del tiro catena e una maggiore corsa utile di forcella e ammortizzatore. Queste modifiche hanno permesso di avere una moto che inserisce più facilmente in curva al rilascio dei freni, più veloce nel raggiungere il punto di corda, che copia meglio le asperità dell’asfalto in percorrenza e dal comportamento più neutro in uscita.
Telaio “Front-Frame” con specifiche Ducati Corse
Il telaio “Front Frame” che equipaggia la Panigale V4 è lo stesso della versione R e si distingue per gli alleggerimenti sulle fiancate di lavorazione meccanica che consentono di raggiungere i target di rigidezza richiesti da Ducati Corse per il Campionato SBK e di ridurne ulteriormente il peso.
La maggiore flessibilità del telaio, nell’impiego in pista, permette di stressare meno lo pneumatico e di avere un maggiore feeling dell’anteriore al massimo angolo di piega.
Lo “chassis” è completato dal leggero telaietto anteriore realizzato in magnesio e da quello reggisella in alluminio fuso in conchiglia: fissato superiormente al “Front-Frame” e inferiormente avvitato alla testa della bancata posteriore.
Baricentro e angolo tiro catena
La Panigale V4 ha un’altezza del baricentro studiata per avere la massima propensione della moto a scendere in piega e la massima velocità con cui arriva alla corda.
L’altezza del posteriore ha effetto anche sull’angolo tiro catena, che svolge un’azione “anti-squat” in fase di accelerazione che stabilizza la moto in questa delicata fase di guida.
Sospensioni
La Panigale V4 è equipaggiata con una forcella Showa Big Piston Fork (BPF) da 43 mm di diametro completamente regolabile nel freno idraulico in compressione ed estensione e nel precarico molla. I foderi forcella alloggiano steli cromati su cui sono fissate pinze freno radiali Brembo. Il pacchetto anteriore è completato dall’ammortizzatore di sterzo Sachs. Al posteriore c’è un ammortizzatore Sachs completamente regolabile fissato da un lato al motore Desmosedici Stradale tramite un forgiato di alluminio.
La Panigale V4 S è equipaggiata con una forcella Öhlins NIX-30, ammortizzatore posteriore Öhlins TTX36 e ammortizzatore di sterzo sempre Öhlins con sistema di controllo event-based. Su queste versioni le sospensioni e l’ammortizzatore di sterzo sono controllati dal sistema di controllo di seconda generazione Öhlins Smart EC 2.0, caratterizzato tra le altre cose dalla nuova interfaccia di regolazione OBTi (Objective Based Tuning Interface).
Forcella e mono di entrambe le versioni hanno molle specificatamente tarate per avere una maggiore corsa utile delle sospensioni che consente di copiare meglio le asperità dell’asfalto. La minore rigidezza a terra della forcella aumenta il trasferimento di carico sulla ruota anteriore in frenata rendendo la moto più intuitiva e facile in inserimento di curva, soprattutto per l’amatore.
Cerchi e pneumatici
Mentre la Panigale V4 monta cerchi fusi in alluminio dal disegno a 5 razze, la Panigale V4 S è dotata di cerchi a 3 razze forgiati in lega di alluminio.
La Panigale V4 è equipaggiata con gomme Pirelli DIABLO™ Supercorsa SP nelle misure 120/70 ZR17 anteriore e nella rivoluzionaria 200/60 ZR 17 posteriore. L’ultima versione del DIABLO™ Supercorsa SP, nella nuova misura 200/60 ZR 17, già ampiamente utilizzata per il prodotto slick nel Campionato Mondiale FIM Superbike, rappresenta a tutti gli effetti un salto generazionale nel campo degli pneumatici racing replica.
L’innovativo profilo della nuova misura posteriore massimizza l’impronta in massima piega e sfrutta al meglio i vantaggi della tecnologia bimescola utilizzata, che adotta in spalla la stessa mescola SC2 usata per i prodotti racing slick, in grado di offrire il grip tipico di una copertura da competizione garantendo al contempo la robustezza e la versatilità necessarie ad un utilizzo stradale. Anche lo pneumatico anteriore ha beneficiato di un nuovo importante step di sviluppo per lavorare in totale armonia con quello posteriore: tutte le voci di guida relative alla manovrabilità, dai feedback al pilota alla solidità in appoggio fino al safety feeling e alla predittività delle perdite di aderenza, sono state ottimizzate realizzando un nuovo profilo anteriore, leggermente aumentato di corda massima rispetto alla precedente versione del prodotto.
La riprogettazione delle geometrie dei semilavorati e dello schema di cinturazione ha permesso così di fissare nuovi riferimenti assoluti in termini di agilità e guidabilità collegati ad una performance di picco di livello totalmente racing. Infine il nuovo disegno battistrada del DIABLO™ Supercorsa SP presenta una nuova geometria del “flash”, finalizzata all’ottimizzazione della resa in pista migliorando l’usura, e ridotte larghezze degli incavi studiate per garantire un adeguato sostegno alle superiori spinte laterali.
Impianto frenante con pinze Brembo Stylema®
La nuova Panigale V4 2020 monta le pinze monoblocco Brembo Stylema® che rappresentano l’evoluzione delle già performanti pinze M50.
Le pinze Stylema®, lavorate da un singolo blocco in lega, presentano sul corpo e nelle boccole di fissaggio delle zone di alleggerimento che, rispetto alle M50, le rendono visivamente più compatte e consentono una riduzione di peso di 70 g per ogni pinza, senza perdita di rigidezza. Altri interventi evolutivi sono stati fatti sul fronte della ventilazione interna per una superiore costanza di rendimento.
Le Stylema® offrono un elevato rendimento idraulico per via dell’estrema rigidezza che garantisce al pilota prontezza di risposta dell’impianto, corsa leva freno contenuta e massima modulabilità.
Le doppie pinze Brembo hanno ciascuna quattro pistoncini da 30 mm di diametro che lavorano su dischi da 330 mm di diametro garantendo un’eccezionale potenza frenante, mentre al posteriore troviamo un disco singolo 245 mm con pinza a 2 pistoncini. L’impianto frenante è coadiuvato dal sistema ABS Cornering EVO, che sfrutta la leggerissima centralina 9.1MP
La Panigale V4 2020 monta le pinze monoblocco Brembo Stylema® che rappresentano l’evoluzione delle già performanti pinze M50.
Le pinze Stylema®, lavorate da un singolo blocco in lega, presentano sul corpo e nelle boccole di fissaggio delle zone di alleggerimento che, rispetto alle M50, le rendono visivamente più compatte e consentono una riduzione di peso di 70 g per ogni pinza, senza perdita di rigidezza. Altri interventi evolutivi sono stati fatti sul fronte della ventilazione interna per una superiore costanza di rendimento.
Le Stylema® offrono un elevato rendimento idraulico per via dell’estrema rigidezza che garantisce al pilota prontezza di risposta dell’impianto, corsa leva freno contenuta e massima modulabilità.
Le doppie pinze Brembo hanno ciascuna quattro pistoncini da 30 mm di diametro che lavorano su dischi da 330 mm di diametro garantendo un’eccezionale potenza frenante, mentre al posteriore troviamo un disco singolo 245 mm con pinza a 2 pistoncini. L’impianto frenante è coadiuvato dal sistema ABS Cornering EVO, che sfrutta la leggerissima centralina 9.1MP.
Elettronica di ultima generazione
La nuova Panigale V4 è equipaggiata di un pacchetto elettronico di ultima generazione basato sull’impiego di una piattaforma inerziale a 6 assi in grado di rilevare istantaneamente angolo di rollio, di imbardata e di beccheggio della moto nello spazio.
Il pacchetto elettronico comprende controlli che gestiscono tutte le fasi della guida; alcuni sono deputati alla partenza, accelerazioni e frenate, altri sovrintendono alla trazione, altri ancora sono relativi alle fasi di percorrenza ed uscita di curva.
I parametri di funzionamento di ciascun controllo sono associati di default ai quattro Riding Mode, di cui la nuova Panigale V4 è dotata. Al pilota è data la possibilità di personalizzare i propri stili di guida e di ripristinare i parametri impostati da Ducati. È possibile la modifica rapida del livello di una tra le funzioni di controllo DTC, DWC, DSC o EBC tramite i tasti di accesso diretto posti sul commutatore sinistro.
Ducati Traction Control (DTC) EVO 3
Questa nuova strategia si inserisce nella ricerca continua del miglioramento del tempo sul giro attraverso interventi che rendano la guida sempre più intuitiva, meno affaticante, e per questo più efficace per un maggiore divertimento in pista.
In uscita di curva, quando si prende in mano il gas, normalmente può accadere che al termine della fase di recupero giochi della “drive line”, si abbia uno slittamento indesiderato e non previsto della ruota posteriore dovuto al picco di accelerazione dell’albero motore, che disturba il pilota nel momento in cui sta dosando la riapertura dell’acceleratore.
Il nuovo software regola in modo predittivo la coppia erogata, calibrando la velocità angolare dell’albero motore in modo da rendere fluida la fase di recupero giochi, questo si traduce in una accelerazione più lineare in uscita di curva con un miglior feeling di guida per il pilota.
La nuova strategia è attiva in tutti i livelli del DTC indicati per pista asciutta (livelli da 1 a 4) ed in quello per pista bagnata con pneumatici “rain” (livello 7).
Nel grafico seguente sono riportate le acquisizioni sovrapposte di due giri: le linee grigie si riferiscono a segnali con strategia spenta, le linee rosse ai segnali nello stesso punto della pista con strategia accesa. I segnali sono l’acceleratore (APS) e la coppia alla ruota misurata con un perno ruota strumentato. Nell’intervallo di tempo evidenziato dalle due linee verticali (corrispondente alla percorrenza della curva 2 del circuito di Alcarrás) si può vedere che il DTC EVO 3 riduce il picco di coppia alla ruota, e conseguentemente permette al pilota di dare più gas.
Il sistema ABS di Bosch, equipaggiato con funzionalità “Cornering” che estende l’intervento dell’ABS anche a moto inclinata, è stato profondamente evoluto con l’introduzione di nuove logiche di intervento e tipologie di controllo.
Leggi di piùIl sistema ABS di Bosch, equipaggiato con funzionalità “Cornering” che estende l’intervento dell’ABS anche a moto inclinata, è stato profondamente evoluto con l’introduzione di nuove logiche di intervento e tipologie di controllo.
Il Cornering ABS EVO è settabile su tre livelli per assecondare pienamente le esigenze tanto della guida in pista quanto di quella su strada, anche nelle situazioni più critiche di bassa aderenza.
Mentre il livello 3 è indicato per la strada o per condizioni a basso grip, garantendo la frenata più sicura e stabile, i livelli 2 ed 1, privilegiando la potenza frenante, sono più orientati alla guida sportiva su superfici ad alta aderenza ed in pista.
La selezione del livello 2 consente di derapare in ingresso di curva in sicurezza per migliori performance nella guida sportiva.
Il livello 1 dell’ABS, raccomandato per l’uso in pista, prevede l’intervento dell’ABS sul solo freno anteriore, ma mantiene la funzionalità “Cornering”, permettendo staccate al limite sino ad ingresso curva, e di recuperare eventuali errori di guida.
L’introduzione della 6D IMU ha permesso di aggiungere al Ducati Traction Control EVO (DTC EVO) il Ducati Slide Control (DSC), sviluppato in collaborazione con Ducati Corse.
Leggi di piùL’introduzione della 6D IMU ha permesso di aggiungere al Ducati Traction Control EVO (DTC EVO) il Ducati Slide Control (DSC), sviluppato in collaborazione con Ducati Corse. Questo sistema supporta il pilota controllando la coppia erogata dal motore Desmosedici Stradale in funzione dell’angolo di slide. Il suo obiettivo è quello di migliorare le performance in uscita di curva prevenendo angoli di slide che risulterebbero altrimenti difficili da gestire. Il DSC funziona grazie alla 6D IMU che fornisce alla centralina di controllo della dinamica del veicolo le informazioni sulla dinamica della moto (come angolo di piega, accelerazione e molto altro). Grazie a questi dati e in funzione del livello selezionato dall’utente il DSC estende il campo di utilizzo della moto a tutti fornendo un’assistenza migliorata in condizioni di guida al limite.
Come il DTC EVO, il DSC gestisce le riduzioni di coppia, intervenendo sull’apertura delle valvole a farfalla, la riduzione dell’anticipo e i tagli di iniezione. In tutte le situazioni in cui non è necessario un intervento rapido del DSC l’utilizzo delle valvole del corpo farfallato permette di mantenere ottimali i parametri della combustione, ottenendo una risposta del Desmosedici Stradale ed un intervento più fluido.
Il DSC è regolabile su due livelli: passando dal livello 1 al livello 2 il sistema permette di controllare con maggiore facilità valori di angolo di slide altrimenti difficili da gestire. È possibile modificare il livello di intervento del DSC entrando nel menù, dal quale è possibile impostare anche i valori di DTC EVO e DWC EVO. È possibile inoltre impostare il controllo diretto del DSC anche attraverso i tasti di accesso diretto posti sul commutatore sinistro. Il valore impostato del DSC è sempre visibile sul cruscotto.
La nuova Panigale V4 2020 è inoltre equipaggiata con l’ultima versione del Ducati Wheelie Control EVO (DWC EVO). Questo sistema, utilizzando le informazioni dell’IMU 6D Bosch controlla l’impennata e consente di ottenere la massima prestazione in accelerazione con facilità e sicurezza. Il DWC EVO rileva più accuratamente la presenza e l’entità delle impennate ed interviene per controllarle con un maggiore livello di precisione, così da assecondare in modo ancora più puntuale le richieste del pilota.
Questo sistema, regolabile su tre livelli, è in grado di garantire partenze fulminee permettendo al pilota di concentrarsi solo sulla gestione del rilascio della frizione. Una volta impostato, sarà sufficiente inserire la prima marcia e spalancare il gas.
Leggi di piùQuesto sistema, regolabile su tre livelli, è in grado di garantire partenze fulminee permettendo al pilota di concentrarsi solo sulla gestione del rilascio della frizione. Una volta impostato, sarà sufficiente inserire la prima marcia e spalancare il gas: il DPL durante la prima fase della partenza, mentre il pilota modulerà il rilascio della frizione, manterrà il Desmosedici Stradale stabile attorno ad un regime ottimale funzione del livello DPL selezionato; nella seconda fase, quando la frizione sarà completamente rilasciata, il DPL controllerà la coppia erogata per garantire la massima accelerazione possibile sulla base del livello pre-definito.
Per il proprio funzionamento il DPL sfrutta le funzionalità del DWC e tiene sempre attivo il DTC, in modo da garantire il massimo livello di sicurezza in ogni situazione. Il sistema si disinserisce automaticamente al di sopra della velocità di fine manovra, oppure una volta inserita la terza marcia. Per preservare la frizione il sistema sfrutta un algoritmo che permette solo un numero limitato di partenze consecutive. Il numero di lanci a disposizione si ristabilisce quando l’utente utilizza la moto normalmente.
Il DPL è regolabile su 3 livelli e si inserisce premendo il tasto specifico sul semi-manubrio di destra. Il livello 1 è quello che predilige le performance in partenza, il livello 3 è quello più “safe and stable”.
Il DQS EVO 2 con funzione up/down, messo a punto per la nuova Panigale V4 2020, sfrutta le informazioni sull’angolo di piega per massimizzare la stabilità della moto durante la fase di cambio marcia in curva.
Leggi di piùIl DQS EVO 2 con funzione up/down, messo a punto per la nuova Panigale V4 2020, sfrutta le informazioni sull’angolo di piega per massimizzare la stabilità della moto durante la fase di cambio marcia in curva.
Il DQS EVO 2, oltre a minimizzare i tempi di cambiata, permette di scalare senza l’utilizzo della frizione garantendo staccate ancora più efficaci. Il sistema comprende un microinterruttore bi-direzionale integrato nel cinematismo della leva che, in corrispondenza di ogni azionamento del cambio, invia un segnale alla centralina di controllo Desmosedici Stradale. Il sistema agisce in modo distinto per cambiata e scalata, integrando l’azione su anticipo accensione ed iniezione già presenti sul sistema up-shift con l’apertura controllata della valvola a farfalla per il funzionamento in down-shift, grazie alla gestione del sistema full Ride-by-Wire.
L’entità e la durata delle diverse attuazioni è finalizzata a garantire la massima fluidità di innesto anche nella guida al limite in pista, lavorando nella fase di scalata in sinergia con frizione anti-saltellamento ed Engine Brake Control (EBC).
Il DQS EVO 2, derivato anch’esso dalla Panigale V4 R, riduce i tempi di taglio in up-shift consentendo cambiate più sportive ad alti carichi, oltre i 10.000 rpm, tipici dell’utilizzo pista e aumenta la stabilità nelle cambiate in forte accelerazione a moto piegata.
L’EBC (Engine Brake Control) è stato messo a punto per aiutare i piloti a ottimizzare la stabilità della moto in condizioni estreme di ingresso in curva, bilanciando le forze alle quali è sottoposto lo pneumatico posteriore in condizioni di applicazione intensiva del freno motore del Desmosedici Stradale.
Leggi di piùL’EBC (Engine Brake Control) è stato messo a punto per aiutare i piloti a ottimizzare la stabilità della moto in condizioni estreme di ingresso in curva, bilanciando le forze alle quali è sottoposto lo pneumatico posteriore in condizioni di applicazione intensiva del freno motore del Desmosedici Stradale. L'EBC EVO della nuova Panigale V4 2020, ottimizzato sulla base dell’angolo di piega, effettua il monitoraggio della posizione della farfalla, della marcia selezionata e della decelerazione dell'albero Desmosedici Stradale durante le frenate più aggressive, e regola con precisione l’apertura del gas per equilibrare le forze di coppia applicate allo pneumatico. L'EBC EVO è settabile su tre livelli integrati nei Riding Mode.
Le versioni “S” e Speciale sono equipaggiate con sospensioni Öhlins a controllo elettronico event based basate sul sistema Öhlins Smart EC (Electronic Control) di seconda generazione che, oltre a sfruttare tutte le potenzialità offerte dall’IMU 6D, ha una nuova e più intuitiva interfaccia pilota OBTi (Objective Based Tuning Interface) per i settaggi.
Leggi di piùLe versioni “S” e Speciale sono equipaggiate con sospensioni Öhlins a controllo elettronico event based basate sul sistema Öhlins Smart EC (Electronic Control) di seconda generazione che, oltre a sfruttare tutte le potenzialità offerte dall’IMU 6D, ha una nuova e più intuitiva interfaccia pilota OBTi (Objective Based Tuning Interface) per i settaggi.
Le sospensioni elettroniche offrono la scelta tra modalità manuale (“Fixed”), che consente di impostare manualmente attraverso “clic” virtuali (32 da tutto aperto a tutto chiuso per le sospensioni e 10 per l’ammortizzatore) i livelli di compressione, estensione e di smorzamento dell'ammortizzatore di sterzo, e modalità automatica (“Dynamic”).
Quando è selezionata la modalità “Dynamic”, sulla base delle informazioni ricevute dall’IMU 6D e da altri sensori, il sistema regola in maniera automatica lo smorzamento in compressione ed estensione, in risposta allo stile di guida.
I vantaggi principali offerti dal sistema Öhlins Smart EC 2.0 riguardano la possibilità offerta al pilota di personalizzare l’intensità d’intervento sulle sospensioni in funzione dei singoli eventi di guida (frenata, percorrenza curva, accelerazione), oltre che modificare i parametri di funzionamento delle singole componenti hardware. Per il pilota tutto ciò significa avere accesso a un livello superiore di controllo della dinamica della moto a beneficio della sicurezza su strada e dei tempi sul giro in pista.
Il DLT GPS permette di rilevare e memorizzare in modo automatico i tempi sul giro e di visualizzarli direttamente sul cruscotto della moto ad ogni passaggio sulla linea del traguardo di cui il pilota ha precedentemente registrato le coordinate premendo il pulsante di lampeggio.
Leggi di piùIl DLT GPS permette di rilevare e memorizzare in modo automatico i tempi sul giro e di visualizzarli direttamente sul cruscotto della moto ad ogni passaggio sulla linea del traguardo di cui il pilota ha precedentemente registrato le coordinate premendo il pulsante di lampeggio. Il sistema è dotato dell’utile funzione “Best Lap” che visualizza per 5 secondi il tempo effettuato in modo lampeggiante nel caso in cui sia la migliore rilevazione cronometrica della sessione di giri in corso. Per ogni giro, per un totale di 15 giri consecutivi, vengono memorizzati il tempo, gli RPM max e la velocità massima: le informazioni sono visualizzabili sul cruscotto entrando nello specifico menu.
Il Ducati Data Analyser + GPS (DDA + GPS) consente di valutare le prestazioni di moto e pilota, presentando graficamente specifici canali di dati
Leggi di piùIl Ducati Data Analyser + GPS (DDA + GPS) consente di valutare le prestazioni di moto e pilota, presentando graficamente specifici canali di dati. Il DDA + GPS, strumento essenziale nella guida in pista per monitorare le proprie performance, oltre a visualizzare e registrare automaticamente i tempi sul giro ogni qualvolta la nuova Panigale V4 2020 taglia la linea del traguardo in un circuito, consente di memorizzare numerosi canali di dati tra cui apertura del gas, velocità del mezzo, regime del motore, marcia selezionata, temperatura del motore, distanza percorsa, giri motore, indice DTC. DDA + GPS è disponibile come accessorio plug-and-play di Ducati Performance.
La versatilità della nuova Panigale V4 2020 è testimoniata dalla predisposizione per il Ducati Multimedia System (DMS), mediante il quale è possibile accettare le chiamate in entrata, selezionare e ascoltare un brano musicale e ricevere notifiche SMS con l'ausilio della tecnologia Bluetooth.
Leggi di piùLa versatilità della nuova Panigale V4 2020 è testimoniata dalla predisposizione per il Ducati Multimedia System (DMS), mediante il quale è possibile accettare le chiamate in entrata, selezionare e ascoltare un brano musicale e ricevere notifiche SMS con l'ausilio della tecnologia Bluetooth.
Salendo sulla moto, lo smartphone si connette automaticamente alla moto stessa tramite Bluetooth, consentendo così al pilota di gestire le principali funzioni multimediali. Sul display TFT vengono visualizzati la traccia del brano in ascolto, l'icona che indica la ricezione di nuovi SMS o il nome del chiamante. L'audio della chiamata e la musica vengono trasmessi agli auricolari del casco pilota. Il DMS è disponibile per tutta la gamma Panigale V4 come accessorio.
TFT di ultima generazione
Ducati è stata la prima casa motociclistica ad avere impiegato, sulla 1199 Panigale del 2012, una strumentazione con display completamente TFT (Thin Film Transistor) a colori.
Con la nuova Panigale V4 2020, Ducati fissa un nuovo standard, lanciando un evoluto strumento full-TFT da 5” a colori ad elevata risoluzione (186.59 PPI - 800xRGBx480) e luminosità, totalmente ridisegnato nel lay-out e dall’impostazione grafica moderna e accattivante. Nello sviluppo della strumentazione è stata data la massima attenzione alla leggibilità e alla facilità di accesso alle funzioni.
L’elemento dominante del nuovissimo cruscotto è il contagiri circolare virtuale, posto sul lato destro, quale elemento di discontinuità con il passato e richiamo alla produzione automobilistica di alta gamma. I giri del Desmosedici Stradale sono visualizzati nell'intervallo 1.000-15.000 giri/min, attraverso un indicatore a lancetta, seguito nel suo movimento da una scia bianca che funge da “shiftlight” mutando colore da bianco, ad arancione, fino a diventare rossa all’approssimarsi della zona di fuori giri.
Sono disponibili due diversi lay-out richiamabili dal pilota: la visualizzazione “Track”, che mette in primo piano l’indicazione del tempo sul giro e in cui la scala del contagiri ha nettamente più visibili i regimi motore relativi al range di utilizzo su pista; quella “Road”, che sostituisce al tempo sul giro le indicazioni relative al Ducati Multimedia System (DMS) e dà più visibilità ai regimi motore maggiormente utilizzati su strada. Per immediatezza di lettura, l’indicazione della velocità massima (digitale) del Riding Mode selezionato e della marcia inserita non muta posizionamento al cambiare del lay-out selezionato.
Il dashboard della nuova Panigale V4 2020, oltre ad avere il classico menù con chilometri totali percorsi, Trip 1, Trip 2, consumo, consumo medio, Trip Fuel, Trip Time, Velocità media, temperatura dell’aria, Lap On/Off (solo in modalità “Track”), Player On/Off (solo in modalità “Road”), ha anche un altro Menù in basso a destra che può assumere due funzioni: visualizzazione/indicazione dei parametri legati al Riding Mode impostato o cambio rapido dei parametri DTC, DWC, EBC e DSC. Infine la nuova Panigale V4 2020 ha la funzione di “auto off” degli indicatori di direzione: le frecce si spengono autonomamente dopo aver percorso la curva oppure, se premute involontariamente, dopo alcune centinaia di metri di rettilineo in percorrenza prolungata (variabile tra 200-2000 metri a seconda della velocità del veicolo al momento dell’azionamento del pulsante indicatore).
Gruppo di scarico completo in titanio
Realizzato in esclusiva da Akrapovič con l'esperienza Ducati. È il più avanzato gruppo completo racing disponibile sul mercato. Ogni singola sezione dell'impianto è fabbricata in una speciale lega di titanio, leggerissima e resistente alle alte temperature, che consente una riduzione di peso. Una volta installato sulla moto, lo scarico aumenta sensibilmente il già ottimo rapporto peso-potenza della nuova Panigale V4 2020, per accelerazioni ed allunghi mozzafiato. Mettendo a frutto la propria esperienza, Ducati Corse ha studiato al meglio le qualità della moto e dello scarico, mettendo a punto un perfetto connubio, che ricalibra, in esclusiva per questo scarico, i numerosi e fondamentali ausili elettronici: DTC, DWC, DPL e Slide on demand.
Kit frizione a secco
Come in MotoGP, dove l’unica cosa che conta è la prestazione massima, la frizione a secco viene resa disponibile per gli altri modelli V4 (di serie su Panigale V4 R). Si tratta di una frizione STM EVO-SBK, realizzata in alluminio dal pieno con campana e pacco dischi da 48 denti; i dischi sono 9 condotti e 9 guarniti con diametro di 138 mm. Nell’utilizzo estremo della moto in pista si hanno importanti benefici nel feeling di guida, in particolare la frizione a secco garantisce una più efficace funzione anti-saltellamento anche nelle scalate più aggressive e una maggiore fluidità in tutte le fasi di “off-throttle”, a questo si aggiunge la possibilità di personalizzare il livello di freno motore “meccanico” scegliendo una diversa molla secondaria tra quelle disponibili a catalogo.
Un importante plus è l’assenza di resistenza opposta dall’olio motore ed un olio più pulito, in quanto le polveri di usura dei dischi non vengono convogliate nel circuito di lubrificazione. Il carattere racing della frizione a secco rappresenta un valore aggiunto entusiasmante per i Ducatisti più appassionati.
Cover frizione a secco
Studiata per offrire un'ottimale ventilazione della frizione a secco nell'utilizzo in pista, è realizzata in alluminio dal pieno, finemente lavorato di CNC, e anodizzato nero per garantire un'elevata resistenza e mantenere l'aspetto originale nel tempo. Il design lineare ma deciso esalta la preziosa estetica della moto, donandole un autentico stile racing ed esaltando il tipico sound sportivo della frizione a secco.
Cerchi in magnesio
La leggerezza unica del magnesio forgiato incontra lo stile delle 9 razze, un design inconfondibile che coniuga classe, alte prestazioni e riduzione di peso. La coppia di cerchi è omologata per l'utilizzo monoposto. La coppia di cerchi è omologata e testata per l’utilizzo della moto esclusivamente in configurazione monoposto; è quindi tassativamente vietato trasportare il passeggero.
Coppia manopole
Ispirate al mondo delle corse, queste manopole garantiscono un ottimo grip in ogni situazione di guida. Costruite per evitare scivolamenti accidentali della mano e ridurre le vibrazioni percepite.
Cover serbatoio in carbonio
Nuova cover serbatoio in carbonio. Uno splendido dettaglio disegnato e progettato per impreziosire la parte anteriore del serbatoio della nuova Panigale V4 2020 come solo la fibra di carbonio sa fare. Il finishing e le linee di questo accessorio si integrano perfettamente nel look racing dell’ultima nata di Borgo Panigale.
Pedane pilota regolabili in alluminio
Sviluppate grazie all'esperienza di Ducati Corse e alla sapiente cura produttiva di Rizoma. Realizzate in lega di alluminio anodizzato di altissima qualità che mantiene l'aspetto originale nel tempo. Regolabili su sei posizioni, permettono al pilota di trovare la posizione che più si adatta alla sua corporatura e al suo stile di guida. Dotate di pedali freno e cambio snodati per minimizzare il rischio di rottura in caso di scivolata. Utilizzano il DQS di serie, che può essere configurato sia come cambio tradizionale sia come cambio rovesciato/racing. Un accessorio indispensabile per i piloti più esigenti che vogliono vivere appieno l'esperienza Panigale.
Ducati Performance Accessories