AC75 Luna Rossa:
disegnato per volare

Nella nautica, come nel motociclismo, lo sviluppo tecnologico è spinto dall’aerodinamica.

Da sempre racing e competizioni sportive spingono l’innovazione tecnologica più estrema. È non è un caso che nella nautica, come nel motociclismo, il campo di gioco si stia spostando sempre più su un comune elemento: l’aria.

Ducati è stata la prima scuderia in MotoGP a introdurre in modo sistematico le appendici alari, per attenuare il galleggiamento della ruota anteriore e aumentare la stabilità della moto sia in velocità che in frenata. Ne è nata una fase di avanzamento tecnologico senza precedenti, con tutti i team impegnati a loro volta nella progettazione e nello sviluppo di nuove soluzioni aerodinamiche.

La sfida
degli AC75

Anche gli AC75, le barche che hanno gareggiato nell’ultima America’s Cup, segnano un momento spartiacque nella storia della nautica. Monoscafi di 75 piedi (quasi 23 metri), dal peso di 6,5 tonnellate, hanno lasciato tutti a bocca aperta per i loro foil laterali, grazie ai quali arrivano letteralmente a volare sopra la superficie dell’acqua.

Questo è reso possibile dal fatto che l’ala fa sparire la resistenza dello scafo. Quest’ultimo non ha più bisogno di essere immerso per far sì che la barca resti in equilibrio, perché la sua resistenza viene sostituita da quella dell’ala, la cui portanza genera un momento raddrizzante.

Più veloci
del vento

Al raggiungimento di una velocità soglia, gli AC75 si librano in volo e solo il 2% della loro superficie complessiva resta immerso nell’acqua. Una volta in aria, possono veleggiare a più del doppio della velocità del vento, fino a superare i 50 nodi (oltre 90 km/h). 

Un dato incredibile, in cui è racchiusa tutta l’eccellenza tecnica raggiunta da questi monoscafi. Una classe di imbarcazioni che crea un vuoto con tutto ciò che è stato visto in mare fino ad ora e proietta il mondo nautico in una nuova era. 

L’aria è una componente fondamentale per la velocità di una motocicletta. Oltre i 100 km/h la resistenza aerodinamica diventa infatti l’ostacolo più forte per l’avanzamento della moto. Più dell’attrito degli pneumatici o della pendenza di una strada.
Dall’aria si genera anche quella che viene definita forza verticale, o portanza, che incide sulle fasi di frenata, accelerazione e percorrenza della curva

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